Beppe
Grillo è nel bel mezzo della critica politica nazionale: un fatto
sorprendente sta appunto nell'atteggiamento della stampa, che
obbedisce a qualche ordine unico e misterioso.
Quando
la stampa nazionale attacca, le televisioni unite e pure le radio più
diffuse, attaccano tutte assieme la loro vittima.
Il
nemico viene apertamente travisato nelle sue dichiarazioni, lui non
ha mai detto quella frasi, quel insulto o altro ancora, ma è stato
interpretato in un solo modo: tutta la stampa lo accusa di aver
affermato questo, di essere vicino ai terroristi, per altri
personaggi... cattivi era il razzismo o altro ancora.
Più
che giornalismo pare lo starnazzare di tante galline in un pollaio,
ma io da tempo mi pongo una domanda.
Tutti
i giornalisti obbediscono a degli ordini impartiti da qualche
personaggio oscuro dei poteri forti, o come i polli, si agitano tutti
assieme per reagire alla paura di un pollo solitario che ha strillato
senza motivo?
Questo
è capitato a Beppe Grillo, come a tanti altri personaggi: abbiamo
assistito a scene ridicole e patetiche, con politicanti che si
strappavano le vesti come il Sommo Sacerdote nel Sinedrio, mentre
indicava Gesù, accusandolo di aver bestemmiato.
Beppe
Grillo non è Gesù Cristo ovviamente, ma troppi pennivendoli paiono
solo dei farisei.