Oggi
chi vuole vincere su Internet deve capire lo strumento, fatto
veramente raro tra i politici, perché la sua dimensione, la
possibilità di raggiungere ogni angolo del mondo, la sua natura
incontrollabile, la sua malleabilità sono unici nella storia: né la
radio, né la televisione o la stampa tradizionale assomigliano a
questo mezzo.
Cosa
farà il governo tecnico attuale con Internet?
Per
ora non si parla di una legge liberticida, di un decreto, magari
scritto di notte, per censurare la rete: si vede che Monti teme il
giudizio internazionale più della stampa nostrana.
Invece
è sicuro che ci siano delle forze pronte a limitare l’uso dello
strumento: è un partito trasversale, che in questo momento si trova
occasionalmente e straordinariamente tutto unito nella maggioranza di
governo.
Costoro
se ne infischiano del fatto che castrare la rete significa
danneggiare l’economia reale, se ne infischiano del danno di
immagine che ne avrebbe l’Italia: a loro importa solo il
mantenimento del loro misero e piccolo angolo su cui comandare.