Il
fatto Quotidiano ora dovrà spiegare, con il suo direttore e anche
con il suo famoso giornalista Marco Travaglio, che ha avvallato la
tesi dell'attentato al papa, perché certe notizie riservate non le
hanno presentate ai magistrati, tenendole segrete: se qualcuno
conosce fatti riguardante un reato, che è ancora in progetto,
dovrebbe tacere e portare le prove di questo crimine agli inquirenti,
per individuare i potenziali assassini, fermare il crimine e impedire
l'inquinamento, la distruzione delle prove.
Questo
è un comportamento normale di qualsiasi cittadino, è un dovere
civico, è un atto di buon senso, mentre diffondere gli atti e i
documenti riguardanti il progetto di un attentato è, con ogni
probabilità, un reato, sia se questo riguarda una bufala, sia se è
vero: nel primo caso c'è il falso, nel secondo caso si è diffuso
notizie che sarebbero servite alle indagini, favorendo i delinquenti.
Marco
Travaglio, uomo saggio e sapiente, questo non lo sa?
La
magistratura ora dovrebbe intervenire ed aprire almeno un fascicolo e
un'inchiesta: le apre per ogni faccenda e ogni questione.
L'attentato
al Papa non la interessa?