Scintillanti, splendenti, proseguivano a mezz'aria, in ordine da reparto in marcia, come se si trattasse di torce di uno squadrone, fuggite dalle mani dei soldati, ma che avessero mantenuto la disciplina originaria.
Esse si arrampicavano con decisione sul fianco del colle, dirette all'ara sacra dedicata a loro, fiamme notturne.
Erano alte come ragazzini di dieci anni e la vicinanza fece notare le sfumature fosforescenti dei capelli e dei cappelli a punta, cadenti sulle schiene o calanti sui minuti volti lisci da bambini scaltri. Le vesti erano strette in affusolate code dalle mille stellette azzurre e dalle numerose strisce, che si staccavano e si sperdevano attorno, spegnendosi lentamente.
I folletti non appiccavano incendi, non creavano scompiglio tra gli animali della selva, destati da quella luminescenza.