Non è solo una questione di specializzazione, ma è una faccenda di cultura di base, che permette al lavoratore, o non permette, di cambiare, evolversi, imparare ancora.
Il futuro lavorativo genererà due categorie, quella di chi si adatterà ai cambiamenti e saprà crearsi nuove opportunità e altri che non riescono.
I lavori manuali semplici spariranno poco alla volta e le catene di montaggio sono già un ricordo del passato: servono milioni di esperti informatici su questa terra, mentre abbiamo più di un miliardo di senza lavro per nulla specializzati.