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19 mar 2011

News Gheddafi oggi è il cattivo di turno


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Così Gheddafi oggi è il cattivo di turno e se questa campagna proseguirà verrà colpito pesantemente, come fu capitò a Saddam Hussein.
Gheddafi ha fatto il lavoro sporco sotto i riflettori mondiali dell'informazione e sarà facile trovare le scuse per imporre pace e democrazia con i cannoni, peccato che gli altri interventi sono stati tutti disastrosi: Iraq, Afghanistan, Somalia sono alcuni esempi che dovrebbero far riflettere.
In quei Paesi, dopo pesanti interventi militari occidentali, non si è visto l'ombra della democrazia, anzi tutto è degenerato e si è incancrenito.
Perché non si è cercato di fermare il flusso di denaro che serviva e serve a Gheddafi per pagare i suoi mercenari?
Perché non si è cercato di fermare le navi che portavano armi e munizioni a Gheddafi in questi giorni?
L'intervento, quando ormai il dittatore libico ha schiacciato i ribelli, è ridicolo, poi è risibile colpire un tiranno, che è stato foraggiato e ha comprato azioni, ville, aziende ed alberghi in Occidente per decenni.
Si sono accorti solo ora che è un sanguinario?

4 dic 2011

OXFAM E WWF INSIEME CON GLI ARMATORI SOLLECITANO UN ACCORDO SULLE EMISSIONI DEL TRASPORTOMARITTIMO


COP 17 Conferenza sul clima

OXFAM E  WWF INSIEME CON GLI ARMATORI SOLLECITANO UN ACCORDO SULLE EMISSIONI DEL TRASPORTOMARITTIMO

Alla Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite in corso a  Durban, Sudafrica,  Oxfam e WWF avanzano insieme una proposta aigoverni per arrivare a un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas a effettoserra derivanti dal traffico marittimo internazionale attraverso una  migliore regolamentazione mondiale delsettore. 

Oxfam, WWF e la International Chamber ofShipping (che rappresenta oltre l'80% della flotta mercantile mondiale)chiedono ai delegati della COP 17 di dare all'Organizzazione MarittimaInternazionale (IMO) chiare indicazioni su come ridurre le emissioni deltrasporto marittimo attraverso lo sviluppo di incentivi.

Secondo le tre organizzazioni, un quadro normativo efficace per arginare leemissioni di CO2 da trasporto marittimo internazionale deve essere di naturaglobale e progettato in modo da ridurre la possibilità del cosiddetto 'carbonleakage' (la rilocalizzazione delle emissioni), tenendo pienamente conto degliinteressi dei paesi in via di sviluppo, del principio dell’UNFCCC diresponsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità (CBDR).

Tra le misure proposte dalleorganizzazioni c’è l‘adozione da parte dell'IMO di un meccanismo dicompensazione attraverso il quale una quota significativa di ricavi raccoltidal trasporto marittimo internazionale potrebbe essere destinata ai paesi invia di sviluppo per fornire una nuova fonte di finanziamento a sostegno deiloro sforzi per affrontare i cambiamenti climatici. I ricavi  potrebbero essere stanziati attraverso uncanale appropriato, quali il Fondo verde per il clima, di cui si discuterà aDurban.

Se è vero che ci sono alcune differenze di opinione sui dettagli di un talemeccanismo, sia la società civile che le organizzazioni dell'industriamarittima sottolineano che la priorità immediata per i governi riuniti inoccasione della COP 17 a Durban non è lavorare sui dettagli tecnici per iltrasporto marittimo, ma facilitare la risoluzione della discussione politicasulle modalità di applicazione del principio delle responsabilità comuni madifferenziate e delle rispettive capacità nel settore del trasposrto marittimo e assicurare il rapidocompletamento dei lavori dell'IMO.

Per quanto riguarda le tasse sulle emissioni di carbonio che potrebbero essereproposte dai governi, Oxfam, WWF e l’International Chamber of Shipping credonoche il recente accordo sulle misure tecniche e operative per ridurre leemissioni del trasporto marittimo dimostra che l’IMO è in grado di sviluppareun ulteriore accordo internazionale. Vista l'urgenza necessaria per evitarecambiamenti climatici catastrofici, le tre organizzazioni invitano i governi aprendere tutte le misure necessarie per accelerare un tale accordo in sede IMO.

Mariagrazia Midulla responsabile PolicyClima e Energia WWF Italia:

"Siamo molto lieti che il settore dei trasporti marittimi riconosca lapropria responsabilità e voglia  fare lasua parte per un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra. Con circa il3% delle emissioni totali del mondo, la piena partecipazione del settore deltrasporto marittimo sarà di grande aiuto per mantenere il riscaldamento globaleal di sotto dei 2 ° C concordato dai governi. Introdurre una tassa sul carbonioemesso nel settore del trasporto marittimo globale può significare enormivantaggi nella realizzazione dei nostri obiettivi. Siamo d'accordo con gliarmatori che la sede migliore, per elaborare i dettagli su come le emissionidel trasporto marittimo possono essere affrontate con un meccanismo diincentivi economici, è l'Organizzazione marittima internazionale. Un fortesegnale da parte dei leader riuniti a Durban, che mostri la loro determinazionea compiere progressi in questo settore, contribuirà ad accelerare il processo."

Tim Gore, consigliere per il clima diOxfam:

"Accogliamo con favore l'impegno costruttivo del settore del trasportomarittimo nella ricerca di soluzioni alla crisi climatica. Industria e societàcivile concordano sul fatto che le emissioni del settore marittimo possonoessere regolate in un modo più equo, tale da contribuire a generare le risorsenecessarie per affrontare il cambiamento climatico ".

" Ai colloqui Onu sul clima a Durban è essenziale che i governi diano ilsegnale necessario affinché l’accordo nell’ambito dell'Organizzazione MarittimaInternazionale posa diventare realtà".

Segretario Generale ICS, PeterHinchliffe:

"L'industria  del trasportomarittimo accoglie con favore il riconoscimento da parte di questi importantisettori dell'ambiente e dello sviluppo. E’ nell'interesse di entrambi regolareil trasporto marittimo tramite il nostro organismo di settore, l'OrganizzazioneMarittima internazionale. Le stesse regole per la riduzione del carbonio devonoessere applicabili a tutte le navi commerciali a livello internazionale, nelrispetto dei principi della Convenzione sul clima delle Nazioni Unite". 

"Se i governi decidono che il trasporto marittimo deve contribuire al'Fondo verde per il clima' dell'UNFCCC, l'industria può probabilmente sostenerequesto principio a patto che  i dettaglisaranno concordati in sede IMO, come chiediamo”. 

31 mar 2011

Extracomunitari in Italia - Migranti in rivolta a Lampedusa e i rimpatri dell'avvenire


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A Lampedusa aerei e navi stanno svuotando l'isola, portando gli immigrati in diverse regioni italiane, tra le proteste degli abitanti.
Intanto i tunisini hanno inscenato una protesta contro gli abitanti dell'isola, che li hanno sopportati in questi giorni: tra loro c'è già la cultura dei futuri padroni, ma non sanno che sono solo lo strumento di chi vuole una politica dura e feroce, contro gli immigrati non integrati.
Non sanno che i mezzi per reprimere una folla in rivolta ci sono, ma non si usano per motivi.....di immagine.
Più protesteranno, più alzeranno la voce e la politica sarà repressiva, fascista, razzista, ma solo perché non potranno integrarsi nel nostro mondo.
Se fossero ingegneri, ricercatori scientifici, tecnici, sarebbero accolti in altro modo: di manovali ne abbiamo abbastanza, anzi troppi.
Non credano nella nostra sinistra: saranno i primi ad organizzare i rimpatri, quando le condizioni politiche lo consentiranno.

22 mar 2011

Libia - Gheddafi - Italia Francia e la guerra coloniale


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L’Italia contesta alla Francia il suo accanimento contro le truppe di Gheddafi e ricorda che il comando militare deve passare alla Nato e non deve essere una questione francese.
Il Mediterraneo non è un mare francese e l’ostinazione di Sarkosy contro Gheddafi prova che questa guerra ha pochi se non nessuno scopo umanitario.
Un sincero fine umanitario porterebbe a soccorrere in mare i profughi libici, ma questo fatto non si vede, anzi la Francia non muove un dito, non mobilita le sue navi e lascia la questione dei profughi in mare tutta in mani italiane: invece il soccorso francese si limita ai …. bombardamenti e questi sono duri e feroci.
Già diversi morti tra i civili rendono impopolare le operazioni belliche nel mondo arabo e già diverse manifestazioni ci sono mosse contro l’intervento occidentale.
Contro i bombardamenti abbiamo la Lega Araba e l’Unione Africana, oltre alla Russia e alla Cina.

Bombardamenti in Libia - Gheddafi - Italia Francia e la guerra coloniale


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L’Italia contesta alla Francia il suo accanimento contro le truppe di Gheddafi e ricorda che il comando militare deve passare alla Nato e non deve essere una questione francese.
Il Mediterraneo non è un mare francese e l’ostinazione di Sarkosy contro Gheddafi prova che questa guerra ha pochi se non nessuno scopo umanitario.
Un sincero fine umanitario porterebbe a soccorrere in mare i profughi libici, ma questo fatto non si vede, anzi la Francia non muove un dito, non mobilita le sue navi e lascia la questione dei profughi in mare tutta in mani italiane: invece il soccorso francese si limita ai …. bombardamenti e questi sono duri e feroci.
Già diversi morti tra i civili rendono impopolare le operazioni belliche nel mondo arabo e già diverse manifestazioni ci sono mosse contro l’intervento occidentale.
Contro i bombardamenti abbiamo la Lega Araba e l’Unione Africana, oltre alla Russia e alla Cina.

16 set 2013

Costa Concordia oggi verrà raddrizzata e si inizia a liberare l'Isola del Gilio

L'Isola del Gilio sospira ed attende la liberazione da questo immenso rottame che ci riguarda tutti, perché rappresenta l'Italia e le sue inadeguatezze, le sue vergogne, le sue assurdità.
Al comando delle nostre .... grandi navi, in senso lato, troviamo capitani incapaci e non coraggiosi, né intelligenti, talvolta, anzi spesso, corrotti.
Non basterà raddrizzare la Costa Concordia, serve mandare a casa una classe dirigente pubblica, che è inadeguata, indegna, talvolta disonesta.

22 mar 2011

Guerra - Gheddafi - Libia e Francia, Italia e ...Sarkozy e il Mediterraneo


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Il Mediterraneo non è un mare francese e l’ostinazione di Sarkosy contro Gheddafi prova che questa guerra ha pochi se non nessuno scopo umanitario.
L’Italia contesta alla Francia il suo accanimento contro le truppe di Gheddafi e ricorda che il comando militare deve passare alla Nato e non deve essere una questione francese.
Un sincero fine umanitario porterebbe a soccorrere in mare i profughi libici, ma questo fatto non si vede, anzi la Francia non muove un dito, non mobilita le sue navi e lascia la questione dei profughi in mare tutta in mani italiane: invece il soccorso francese si limita ai …. bombardamenti e questi sono duri e feroci.
Già diversi morti tra i civili rendono impopolare le operazioni belliche nel mondo arabo e già diverse manifestazioni ci sono mosse contro l’intervento occidentale.
Contro i bombardamenti abbiamo la Lega Araba e l’Unione Africana, oltre alla Russia e alla Cina.

25 gen 2012

“PESCHERECCI EUROPEI ALL’INSOSTENIBILE CONQUISTA DEGLI OCEANI”


 Riforma pesca UE
WWF: “PESCHERECCI EUROPEI ALL’INSOSTENIBILE CONQUISTA DEGLI OCEANI”
Nuovo rapporto WWF sull’espansione delle flotte dal 1950 a oggi con
mappa interattiva su www.wwf.it

SUBITO LA RIFORMA UE PER SALVARE PESCE E PESCA
La petizione WWF online sulla nuova piattaforma europea wwf.it/petizionepesca

Pescherecci europei in alto mare alla “conquista” degli oceani del mondo, con un’attività di pesca che in 60 anni, e in particolare dagli anni Ottanta, è diventata sempre più insostenibile. È l’immagine che emerge dal nuovo rapporto WWF “L’espansione delle flotte europee ed internazionali nell’oceano dal 1950 ad oggi”, corredato da una mappa animata pubblicata su www.wwf.it, che mostra come le flotte europee siano tra quelle che si sono spinte più lontano nei mari del mondo per pescare e trovare nuovi stock di pesce totalmente ignoti a noi consumatori, con un’intensità sempre maggiore e spesso al limite della sostenibilità e potenzialmente della legalità.
Un primato negativo stimolato dal calo delle catture nazionali e dagli sforzi per ridurre il numero dei pescherecci che pescano nelle acque europee, ciò ha portato gran parte delle flotte a concentrare i propri sforzi all’estero, il tutto favorito da accordi di pesca con i Paesi in via di sviluppo. La pratica immorale del cambiamento di bandiera (per cui le navi dell'UE eludono le norme comunitarie cambiando bandiera con quella di un paese non UE) e i sussidi per i carburanti hanno determinato l’attuale stato di sovrasfruttamento delle risorse ittiche, con  conseguenze deleterie non solo sugli stock ittici mondiali, ma anche nel lungo termine sullo stesso settore della pesca.

Per avviare la necessaria, ambiziosa riforma della Politica Comunitaria della Pesca (PCP), il WWF chiede all'UE di rendere la sua flotta da pesca sostenibile, e di impegnarsi a rendere ancor più sostenibile anche la gestione della pesca sulla scena internazionale. Serve coerenza tra le norme applicate in acque europee e quanto accade in acque internazionali o nei Paesi in via di sviluppo. Il WWF chiede anche che il miliardo di euro destinato alla gestione delle flotte in alto mare non venga in alcun modo utilizzato per finanziare pratiche di pesca distruttive e non sostenibili.

“La riforma della politica comunitaria della pesca è un'occasione unica per fare in modo che tutti i pescherecci dell'UE siano rispettosi di habitat e stock ittici, ovunque essi operino nel mondo - ha dichiarato Marco Costantini Responsabile del Programma Mare WWF Italia - Se l'UE non riuscirà ad assumere un ruolo di leadership nella gestione della pesca e nella protezione degli oceani sulla scena internazionale, contribuirà essa stessa in maniera preponderante alla crisi globale della pesca, mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare globale nel lungo periodo. L'Europa ha purtroppo sempre mal gestito la pesca ed è quanto mai urgente una vera e propria riforma, radicale e coraggiosa, della Politica Comunitaria della Pesca.” conclude Costantini.

LA PETIZIONE PESCA ONLINE: OBIETTIVO 500.000 FIRME ENTRO SETTEMBRE
La Commissione Europea tende a partecipare con deboli mandati di negoziazione a livello internazionale, e mostra poca ambizione nel processo di riforma della pesca globale. Per sollecitare l'UE ad assumere un ruolo guida per eliminare la pesca illegale e promuovere attività che promuovano pratiche di pesca sostenibile a livello globale, proprio oggi il WWF rilancia su una nuova piattaforma europea la petizione pesca online suwwf.it/petizionepesca indirizzata al Presidente e ai Membri del Parlamento Europeo, per chiedere con l’aiuto di tutti i cittadini:

  • Di interrompere le pratiche distruttive di pesca (gestire la pesca in maniera coerente, costante e con prospettive di lungo termine, a livello di bacino, per consentire agli stock di ricostituirsi)
  • Di assicurare la presenza di pesce per le future generazioni (stabilire un insieme di regole condivise che consentano ai pescatori di prendere ciò che è ragionevole, scientificamente deciso, e soprattutto quando è necessario)
  • Di salvare i pescatori, le nostre tradizioni culturali e il pesce che mangiamo
  • Di applicare questi stessi principi a tutti i pescherecci europei ovunque essi operino nel mondo
NOTA: QUALCHE NUMERO SULLA FLOTTA EUROPEA

Ufficialmente, la flotta dell'Unione Europea che opera in acque extra-europee è composta di 718 pescherecci che rappresentano il 25% della flotta UE in termini di stazza lorda. Il 59% opera sotto la bandiera spagnola, il 14% sotto bandiera francese e il 10% sotto bandiera portoghese.

L'Unione europea consuma il 25% del pesce del mondo. Oggi importa il 65% dei prodotti della pesca disponibili sui propri mercati interni.
Il report e la mappa sono consultabili: www.wwf.it  
Firma la petizione su: wwf.it/petizionepesca

11 mag 2012

Salmo 104 - Gli splendori della creazione


Cap. 104

Gli splendori della creazione

 1  Benedici il Signore, anima mia,
Signore, mio Dio, quanto sei grande!
Rivestito di maestà e di splendore,
 2  avvolto di luce come di un manto.
Tu stendi il cielo come una tenda,
 3  costruisci sulle acque la tua dimora,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento;
 4  fai dei venti i tuoi messaggeri,
delle fiamme guizzanti i tuoi ministri.
 5  Hai fondato la terra sulle sue basi,
mai potrà vacillare.
 6  L'oceano l'avvolgeva come un manto,
le acque coprivano le montagne.
 7  Alla tua minaccia sono fuggite,
al fragore del tuo tuono hanno tremato.
 8  Emergono i monti, scendono le valli
al luogo che hai loro assegnato.
 9  Hai posto un limite alle acque: non lo passeranno,
non torneranno a coprire la terra.

 10  Fai scaturire le sorgenti nelle valli
e scorrono tra i monti;
 11  ne bevono tutte le bestie selvatiche
e gli ònagri estinguono la loro sete.
 12  Al di sopra dimorano gli uccelli del cielo,
cantano tra le fronde.

 13  Dalle tue alte dimore irrighi i monti,
con il frutto delle tue opere sazi la terra.
 14  Fai crescere il fieno per gli armenti
e l'erba al servizio dell'uomo,
perché tragga alimento dalla terra:
 15  il vino che allieta il cuore dell'uomo;
l'olio che fa brillare il suo volto
e il pane che sostiene il suo vigore.

 16  Si saziano gli alberi del Signore,
i cedri del Libano da lui piantati.
 17  Là gli uccelli fanno il loro nido
e la cicogna sui cipressi ha la sua casa.
 18  Per i camosci sono le alte montagne,
le rocce sono rifugio per gli iràci.

 19  Per segnare le stagioni hai fatto la luna
e il sole che conosce il suo tramonto.
 20  Stendi le tenebre e viene la notte
e vagano tutte le bestie della foresta;
 21  ruggiscono i leoncelli in cerca di preda
e chiedono a Dio il loro cibo.
 22  Sorge il sole, si ritirano
e si accovacciano nelle tane.
 23  Allora l'uomo esce al suo lavoro,
per la sua fatica fino a sera.

 24  Quanto sono grandi, Signore,
le tue opere!
Tutto hai fatto con saggezza,
la terra è piena delle tue creature.
 25  Ecco il mare spazioso e vasto:
lì guizzano senza numero
animali piccoli e grandi.
 26  Lo solcano le navi,
il Leviatàn che hai plasmato
perché in esso si diverta.

 27  Tutti da te aspettano
che tu dia loro il cibo in tempo opportuno.
 28  Tu lo provvedi, essi lo raccolgono,
tu apri la mano, si saziano di beni.
 29  Se nascondi il tuo volto, vengono meno,
togli loro il respiro, muoiono
e ritornano nella loro polvere.
 30  Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

 31  La gloria del Signore sia per sempre;
gioisca il Signore delle sue opere.
 32  Egli guarda la terra e la fa sussultare,
tocca i monti ed essi fumano.
 33  Voglio cantare al Signore finché ho vita,
cantare al mio Dio finché esisto.
 34  A lui sia gradito il mio canto;
la mia gioia è nel Signore.

 35  Scompaiano i peccatori dalla terra
e più non esistano gli empi.
Benedici il Signore, anima mia.




30 dic 2022

ONG e altre associazioni strane.

Loro sfidano le nostre leggi e non le rispettano, per esempio riconoscono le leggi tedesche, anche se sono in Italia, quindi sono dei colonialisti, dei neonazisti hitleriani.
Infatti le leggi tedesche le abbiamo conosciute durante l'occupazione nazista, durante la Seconda Guerra Mondiale e loro si comportano come se fossero delle nuove SS. 
Chiaramente sono anti europei e anti unione, perché favoriscono crisi e conflitti tra i Paesi dell'UE.
La mia domanda ormai è diventata un mantra: "Chi li finanzia e perché?"
Sono forze anti italiane, razziste con gli italiani, con tutti i pregiudizi sprezzanti che stanno in questa viscida Europa contro di noi, contro i nostri migranti, sfruttati e maltrattati per esempio.
Poi giocano a destabilizzarci, perché i migranti da noi sono un grave problema sociale e criminale da tempo, ma loro ce ne portano altri, per trasformarci in un Paese autoritario, oppure in una landa desolata, senza legge e senza futuro.
Capire chi paga e perché servirebbe a scoprire chi gioca sporco dietro.
Per esempio Sorros di umanitario non ha nulla, ma rappresenta interessi speculativi che si arricchiscono con le crisi sociali e finanziarie, poi risorgono, prendendo il rimbalzo dei mercati finanziari, con l'ordine e la disciplina, con governi autoritari.
La storia è zeppa di situazioni simili, con crolli di poteri costituiti e la rinascita di regimi autoritari, feroci, ma funzionanti ed efficienti.
Qui il discorso si fa difficile e bisognerebbe spronare le indagini non solo contro i corrotti del Qatar, a livello europeo, ma anche contro il riciclaggio di alto livello, dove le mafie, tutte, si fanno il trucco e appaiono belle e umane, dove i soldi, cambiando di posizione, passando dagli Emirati Arabi per esempio, tornano pulitissimi e abbiamo non più capi cosca, ma abili investitori, imprenditori capaci, pur non avendo mai fatto un affare pulito in vita loro.
La mafia si colloca dove c'è il potere, che oggi si trova a Bruxelles.
Quindi c'è di più, molto di più dietro queste famigerate ONG, un po' di sequestri, non solo di navi, ma anche di soldi sui Conti Correnti, farebbero bene, in modo di avere meno politici e pennivendoli che si vendono per una manciata di Euro, per un paio di scarpe e un abito elegante, come le puttane di alto borgo.

17 ago 2017

#ONG e #Libia, lo #scontro tra le #bande - ARDUINO ROSSI

La Libia era ed è divisa in tribù, ovvero realtà contrapposte che detengono e contendono il potere locale, in conflitto con altre realtà, da sempre nemiche.
Il traffico dei migranti arricchisce un gruppo, contro altri, quindi era inevitabile che chi si sentiva danneggiato da questo commercio, che vedevano gli altri arricchirsi e comprare armi da usare contro di loro, cercasse di fermare il commercio.
Ecco a voi le minacce delle motovedette alle navi delle ONG, ormai impopolari, quindi facile preda di costoro, anche perché sono l’anello debole di tutto questo trasporto di disperati dal Sud al Nord del Mediterraneo.

31 mar 2011

Novità -Migranti in rivolta a Lampedusa e i rimpatri dell'avvenire


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A Lampedusa aerei e navi stanno svuotando l'isola, portando gli immigrati in diverse regioni italiane, tra le proteste degli abitanti.
Intanto i tunisini hanno inscenato una protesta contro gli abitanti dell'isola, che li hanno sopportati in questi giorni: tra loro c'è già la cultura dei futuri padroni, ma non sanno che sono solo lo strumento di chi vuole una politica dura e feroce, contro gli immigrati non integrati.
Non sanno che i mezzi per reprimere una folla in rivolta ci sono, ma non si usano per motivi.....di immagine.
Più protesteranno, più alzeranno la voce e la politica sarà repressiva, fascista, razzista, ma solo perché non potranno integrarsi nel nostro mondo.
Se fossero ingegneri, ricercatori scientifici, tecnici, sarebbero accolti in altro modo: di manovali ne abbiamo abbastanza, anzi troppi.
Non credano nella nostra sinistra: saranno i primi ad organizzare i rimpatri, quando le condizioni politiche lo consentiranno.

11 mag 2012

Salmo 107 - Dio salva l'uomo da ogni pericolo

Cap. 107

Dio salva l'uomo da ogni pericolo

 1  Alleluia.
Celebrate il Signore perché è buono,
perché eterna è la sua misericordia.
 2  Lo dicano i riscattati del Signore,
che egli liberò dalla mano del nemico
 3  e radunò da tutti i paesi,
dall'oriente e dall'occidente,
dal settentrione e dal mezzogiorno.
 4  Vagavano nel deserto, nella steppa,
non trovavano il cammino per una città dove abitare.
 5  Erano affamati e assetati,
veniva meno la loro vita.
 6  Nell'angoscia gridarono al Signore
ed egli li liberò dalle loro angustie.
 7  Li condusse sulla via retta,
perché camminassero verso una città dove abitare.
 8  Ringrazino il Signore per la sua misericordia,
per i suoi prodigi a favore degli uomini;
 9  poiché saziò il desiderio dell'assetato,
e l'affamato ricolmò di beni.
 10  Abitavano nelle tenebre e nell'ombra di morte,
prigionieri della miseria e dei ceppi,
 11  perché si erano ribellati alla parola di Dio
e avevano disprezzato il disegno dell'Altissimo.
 12  Egli piegò il loro cuore sotto le sventure;
cadevano e nessuno li aiutava.
 13  Nell'angoscia gridarono al Signore
ed egli li liberò dalle loro angustie.
 14  Li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di morte
e spezzò le loro catene.
 15  Ringrazino il Signore per la sua misericordia,
per i suoi prodigi a favore degli uomini;
 16  perché ha infranto le porte di bronzo
e ha spezzato le barre di ferro.
 17  Stolti per la loro iniqua condotta,
soffrivano per i loro misfatti;
 18  rifiutavano ogni nutrimento
e gia toccavano le soglie della morte.
 19  Nell'angoscia gridarono al Signore
ed egli li liberò dalle loro angustie.
 20  Mandò la sua parola e li fece guarire,
li salvò dalla distruzione.
 21  Ringrazino il Signore per la sua misericordia
e per i suoi prodigi a favore degli uomini.
 22  Offrano a lui sacrifici di lode,
narrino con giubilo le sue opere.
 23  Coloro che solcavano il mare sulle navi
e commerciavano sulle grandi acque,
 24  videro le opere del Signore,
i suoi prodigi nel mare profondo.
 25  Egli parlò e fece levare
un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti.
 26  Salivano fino al cielo,
scendevano negli abissi;
la loro anima languiva nell'affanno.
 27  Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi,
tutta la loro perizia era svanita.
 28  Nell'angoscia gridarono al Signore 

ed egli li liberò dalle loro angustie.
 29  Ridusse la tempesta alla calma,
tacquero i flutti del mare.
 30  Si rallegrarono nel vedere la bonaccia
ed egli li condusse al porto sospirato.
 31  Ringrazino il Signore per la sua misericordia
e per i suoi prodigi a favore degli uomini.
 32  Lo esaltino nell'assemblea del popolo,
lo lodino nel consesso degli anziani.
 33  Ridusse i fiumi a deserto,
a luoghi aridi le fonti d'acqua
 34  e la terra fertile a palude
per la malizia dei suoi abitanti.
 35  Ma poi cambiò il deserto in lago,
e la terra arida in sorgenti d'acqua.
 36  Là fece dimorare gli affamati
ed essi fondarono una città dove abitare.
 37  Seminarono campi e piantarono vigne,
e ne raccolsero frutti abbondanti.
 38  Li benedisse e si moltiplicarono,
non lasciò diminuire il loro bestiame.
 39  Ma poi, ridotti a pochi, furono abbattuti,
perché oppressi dalle sventure e dal dolore.
 40  Colui che getta il disprezzo sui potenti,
li fece vagare in un deserto senza strade.
 41  Ma risollevò il povero dalla miseria
e rese le famiglie numerose come greggi.
 42  Vedono i giusti e ne gioiscono
e ogni iniquo chiude la sua bocca.
 43  Chi è saggio osservi queste cose
e comprenderà la bontà del Signore.



31 mar 2011

Ultimissime - Migranti in rivolta a Lampedusa e i rimpatri dell'avvenire


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A Lampedusa aerei e navi stanno svuotando l'isola, portando gli immigrati in diverse regioni italiane, tra le proteste degli abitanti.
Intanto i tunisini hanno inscenato una protesta contro gli abitanti dell'isola, che li hanno sopportati in questi giorni: tra loro c'è già la cultura dei futuri padroni, ma non sanno che sono solo lo strumento di chi vuole una politica dura e feroce, contro gli immigrati non integrati.
Non sanno che i mezzi per reprimere una folla in rivolta ci sono, ma non si usano per motivi.....di immagine.
Più protesteranno, più alzeranno la voce e la politica sarà repressiva, fascista, razzista, ma solo perché non potranno integrarsi nel nostro mondo.
Se fossero ingegneri, ricercatori scientifici, tecnici, sarebbero accolti in altro modo: di manovali ne abbiamo abbastanza, anzi troppi.
Non credano nella nostra sinistra: saranno i primi ad organizzare i rimpatri, quando le condizioni politiche lo consentiranno.

6 ago 2017

#Libia e la scusa degli #scafisti, siamo in guerra per il petrolio - ARDUINO ROSSI

Io non credo che le nostre navi vadano ad immischiarsi nel conflitto libico per fermare i profughi, o presunti tali.

Basterebbe molto meno per riportarli a casa loro, con un costo inferiore di quello attuale, contenendoli in luoghi ben precisi, senza la possibilità  di uscire, con controlli rapidi sui diritti all'asilo e il respingimento, meno costoso che il loro mantenimento gratuito per anni, a casa loro, con il reato di clandestinità e pene certe, una volta ritornati da noi.
Invece la spedizione in Libia ha un altro scopo, il controllo del territorio e del petrolio libico, che i francesi ci vogliono rubare, quindi se saremo in guerra non sarà  per i migranti.

25 gen 2012

Riforma pesca UE WWF: “PESCHERECCI EUROPEI ALL’INSOSTENIBILE CONQUISTA DEGLI OCEANI”


 Riforma pesca UE
WWF: “PESCHERECCI EUROPEI ALL’INSOSTENIBILE CONQUISTA DEGLI OCEANI”
Nuovo rapporto WWF sull’espansione delle flotte dal 1950 a oggi con
mappa interattiva su www.wwf.it

SUBITO LA RIFORMA UE PER SALVARE PESCE E PESCA
La petizione WWF online sulla nuova piattaforma europea wwf.it/petizionepesca

Pescherecci europei in alto mare alla “conquista” degli oceani del mondo, con un’attività di pesca che in 60 anni, e in particolare dagli anni Ottanta, è diventata sempre più insostenibile. È l’immagine che emerge dal nuovo rapporto WWF “L’espansione delle flotte europee ed internazionali nell’oceano dal 1950 ad oggi”, corredato da una mappa animata pubblicata su www.wwf.it, che mostra come le flotte europee siano tra quelle che si sono spinte più lontano nei mari del mondo per pescare e trovare nuovi stock di pesce totalmente ignoti a noi consumatori, con un’intensità sempre maggiore e spesso al limite della sostenibilità e potenzialmente della legalità.
Un primato negativo stimolato dal calo delle catture nazionali e dagli sforzi per ridurre il numero dei pescherecci che pescano nelle acque europee, ciò ha portato gran parte delle flotte a concentrare i propri sforzi all’estero, il tutto favorito da accordi di pesca con i Paesi in via di sviluppo. La pratica immorale del cambiamento di bandiera (per cui le navi dell'UE eludono le norme comunitarie cambiando bandiera con quella di un paese non UE) e i sussidi per i carburanti hanno determinato l’attuale stato di sovrasfruttamento delle risorse ittiche, con  conseguenze deleterie non solo sugli stock ittici mondiali, ma anche nel lungo termine sullo stesso settore della pesca.

Per avviare la necessaria, ambiziosa riforma della Politica Comunitaria della Pesca (PCP), il WWF chiede all'UE di rendere la sua flotta da pesca sostenibile, e di impegnarsi a rendere ancor più sostenibile anche la gestione della pesca sulla scena internazionale. Serve coerenza tra le norme applicate in acque europee e quanto accade in acque internazionali o nei Paesi in via di sviluppo. Il WWF chiede anche che il miliardo di euro destinato alla gestione delle flotte in alto mare non venga in alcun modo utilizzato per finanziare pratiche di pesca distruttive e non sostenibili.

“La riforma della politica comunitaria della pesca è un'occasione unica per fare in modo che tutti i pescherecci dell'UE siano rispettosi di habitat e stock ittici, ovunque essi operino nel mondo - ha dichiarato Marco Costantini Responsabile del Programma Mare WWF Italia - Se l'UE non riuscirà ad assumere un ruolo di leadership nella gestione della pesca e nella protezione degli oceani sulla scena internazionale, contribuirà essa stessa in maniera preponderante alla crisi globale della pesca, mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare globale nel lungo periodo. L'Europa ha purtroppo sempre mal gestito la pesca ed è quanto mai urgente una vera e propria riforma, radicale e coraggiosa, della Politica Comunitaria della Pesca.” conclude Costantini.

LA PETIZIONE PESCA ONLINE: OBIETTIVO 500.000 FIRME ENTRO SETTEMBRE
La Commissione Europea tende a partecipare con deboli mandati di negoziazione a livello internazionale, e mostra poca ambizione nel processo di riforma della pesca globale. Per sollecitare l'UE ad assumere un ruolo guida per eliminare la pesca illegale e promuovere attività che promuovano pratiche di pesca sostenibile a livello globale, proprio oggi il WWF rilancia su una nuova piattaforma europea la petizione pesca online suwwf.it/petizionepesca indirizzata al Presidente e ai Membri del Parlamento Europeo, per chiedere con l’aiuto di tutti i cittadini:

  • Di interrompere le pratiche distruttive di pesca (gestire la pesca in maniera coerente, costante e con prospettive di lungo termine, a livello di bacino, per consentire agli stock di ricostituirsi)
  • Di assicurare la presenza di pesce per le future generazioni (stabilire un insieme di regole condivise che consentano ai pescatori di prendere ciò che è ragionevole, scientificamente deciso, e soprattutto quando è necessario)
  • Di salvare i pescatori, le nostre tradizioni culturali e il pesce che mangiamo
  • Di applicare questi stessi principi a tutti i pescherecci europei ovunque essi operino nel mondo
NOTA: QUALCHE NUMERO SULLA FLOTTA EUROPEA

Ufficialmente, la flotta dell'Unione Europea che opera in acque extra-europee è composta di 718 pescherecci che rappresentano il 25% della flotta UE in termini di stazza lorda. Il 59% opera sotto la bandiera spagnola, il 14% sotto bandiera francese e il 10% sotto bandiera portoghese.

L'Unione europea consuma il 25% del pesce del mondo. Oggi importa il 65% dei prodotti della pesca disponibili sui propri mercati interni.
Il report e la mappa sono consultabili: www.wwf.it  
Firma la petizione su: wwf.it/petizionepesca

29 ago 2019

Pedofili e puttanieri, tutti uniti nella difesa dei diritti umani – ARDUINO ROSSI

Il crimine sfrutta le abitudini disgustose di molti italiani, si parla di almeno 6 milioni abitudinali, mentre chi ci va e ci andò sono circa 11 milioni in tutti.

Parlo anche di chi va anche a maschi e chi va a bambine e bambine, che hanno la protezione di famigliari, amici e colleghi, vescovi e cardinali, associati e dirigenti pubblici e privati, ma soprattutto di giornalisti, che tacciono e mantengono il segreto.

Sono muti come affiliati alle cosche mafiose?

Io taccio e non lo dico, ma costoro sono quasi tutti accoglienti ed espitali e festeggiano quando nuovi bambini scendono dalle navi, merce fresca in arrivo.

22 mar 2011

Conflitto - Gheddafi - Libia e Francia, Italia e ...Sarkozy e il Mediterraneo


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Il Mediterraneo non è un mare francese e l’ostinazione di Sarkosy contro Gheddafi prova che questa guerra ha pochi se non nessuno scopo umanitario.
L’Italia contesta alla Francia il suo accanimento contro le truppe di Gheddafi e ricorda che il comando militare deve passare alla Nato e non deve essere una questione francese.
Un sincero fine umanitario porterebbe a soccorrere in mare i profughi libici, ma questo fatto non si vede, anzi la Francia non muove un dito, non mobilita le sue navi e lascia la questione dei profughi in mare tutta in mani italiane: invece il soccorso francese si limita ai …. bombardamenti e questi sono duri e feroci.
Già diversi morti tra i civili rendono impopolare le operazioni belliche nel mondo arabo e già diverse manifestazioni ci sono mosse contro l’intervento occidentale.
Contro i bombardamenti abbiamo la Lega Araba e l’Unione Africana, oltre alla Russia e alla Cina.

19 mar 2011

Notizie news - Gheddafi oggi è il cattivo di turno


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Così Gheddafi oggi è il cattivo di turno e se questa campagna proseguirà verrà colpito pesantemente, come fu capitò a Saddam Hussein.
Gheddafi ha fatto il lavoro sporco sotto i riflettori mondiali dell'informazione e sarà facile trovare le scuse per imporre pace e democrazia con i cannoni, peccato che gli altri interventi sono stati tutti disastrosi: Iraq, Afghanistan, Somalia sono alcuni esempi che dovrebbero far riflettere.
In quei Paesi, dopo pesanti interventi militari occidentali, non si è visto l'ombra della democrazia, anzi tutto è degenerato e si è incancrenito.
Perché non si è cercato di fermare il flusso di denaro che serviva e serve a Gheddafi per pagare i suoi mercenari?
Perché non si è cercato di fermare le navi che portavano armi e munizioni a Gheddafi in questi giorni?
L'intervento, quando ormai il dittatore libico ha schiacciato i ribelli, è ridicolo, poi è risibile colpire un tiranno, che è stato foraggiato e ha comprato azioni, ville, aziende ed alberghi in Occidente per decenni.
Si sono accorti solo ora che è un sanguinario?

31 mar 2011

News - Migranti in rivolta a Lampedusa e i rimpatri dell'avvenire


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A Lampedusa aerei e navi stanno svuotando l'isola, portando gli immigrati in diverse regioni italiane, tra le proteste degli abitanti.
Intanto i tunisini hanno inscenato una protesta contro gli abitanti dell'isola, che li hanno sopportati in questi giorni: tra loro c'è già la cultura dei futuri padroni, ma non sanno che sono solo lo strumento di chi vuole una politica dura e feroce, contro gli immigrati non integrati.
Non sanno che i mezzi per reprimere una folla in rivolta ci sono, ma non si usano per motivi.....di immagine.
Più protesteranno, più alzeranno la voce e la politica sarà repressiva, fascista, razzista, ma solo perché non potranno integrarsi nel nostro mondo.
Se fossero ingegneri, ricercatori scientifici, tecnici, sarebbero accolti in altro modo: di manovali ne abbiamo abbastanza, anzi troppi.
Non credano nella nostra sinistra: saranno i primi ad organizzare i rimpatri, quando le condizioni politiche lo consentiranno.