C'erano radio e televisioni locali, ma che rappresentavano poco in confronto al potere di persuasione dei due monopoli televisivi, monopoli protetti da leggi dichiarate incostituzionali, giustamente, dalla Consulta.
Oggi altre televisioni prendono piede, non solo via etere e Internet diventa sempre più una fonte di diffusione delle idee, come è prevedibile.
Il tentativo di censura su Internet però non è finito e ci saranno altre proposte legislative per limitarne l'uso, sicuramente in futuro.
Così il diritto di replica del Ministro Maroni è stato chiesto alla Rai, ma mai su Internet si sarebbe chiesto un tale diritto, perché ancora in pochi ne conoscono la forza e i numeri di diffusione: solo i titolari dei siti e i pubblicitari conoscono la diffusione reale di ciò che esce in rete.
Esiste tutto un mondo di spacconi che ne raccontano tante e si vantano di successi immaginari in rete.