Google dà i dati dei più importanti siti nazionali e internazionali, ma pochi vi fanno caso, anche perché i nostri politici non sanno, grazie a noi, cosa sia Internet realmente e vi stanno lontani.
Così se ci saranno elezioni anticipate forse, anzi quasi certamente, sarà questo strumento, nuovo per troppi uomini di potere italiani, a decidere chi vincerà e chi perderà.
Così il diritto di replica, il diritto ad esprimere il proprio parere dovrà passare attraverso i blog e i siti, che spesso però sono gestiti da personaggi che si squalificano per conto loro: la logica della provocazione, di “raccontarla grossa” è utile per farsi notare in questo mare burrascoso e confuso per troppi.
Inoltre gli utenti sono spesso giovani e l'adolescenza oggi finisce tardi, in certi casi non termina mai: così certe spacconate passano e hanno successo, permettendo però di giustificare certi atteggiamenti repressivi contro la libertà di Internet.
Navigando capita spesso di trovare blog che sono dei collage, formati da roba trovata in rete e riproposta, fregandosene dei diritti d'autore.
Anzi la pirateria ha i suoi sostenitori e i suoi apologhi, scordandosi che l'apologia di reato è pure questo illegale e punibile con il carcere, che in Italia è solo per certi delinquenti, spesso per chi commette reati gravi, di sangue in particolare, ma anche per chi non ha soldi per i buoni avvocati.