3 nov 2010

CROMO ESAVALENTE IN FALDA
 
L'Assessorato territorio e ambiente informa chein merito al monitoraggio del cromo esavalente VI dal 2003 è attivo il controllo istituzionale ARPA di qualità della falda nelle zone limitrofe allo stabilimento Cogne Acciai Speciali. Inoltre, dal 2003 al 2008 è stato condotto uno specifico monitoraggio delle aree industriali dismesse a cura di ARPA.
Nel 2006-2009 sono state poi condotte anche specifiche indagini con cadenza trimestrale sui pozzi interni all'attuale area Cassa Acciai Speciali, da parte di ARPA e Politecnico di Torino, nell'ambito dello studio conoscitivo della falda commissionato dalla Regione.
La presenza di Cromo VI in falda è verosimilmente legata – afferma ARPA - a pregresse attività siderurgiche, e in particolare alla gestione effettuata nel passato delle scorie (secondo modalità di gestione delle stesse da tempo non più in uso né permesse dallo sviluppo normativo) nelle aree attualmente occupate da Cogne Acciai Speciali e VdA Structure.
In merito alle emissioni in atmosfera, al fine di evitare la produzione dell'inquinante, l'azienda ha attivato nuove tecnologie di produzione prevenendo così la formazione di cromo esavalente.
A seguito della messa in attività del nuovo impianto di sodatura riducente sono state fatte da ARPA ulteriori misurazioni a camino che hanno evidenziato che non sono presenti emissioni di cromo esavalente.
L'Assessorato alla sanità, salute e politiche sociali, a questo proposito sottolinea che per quanto riguarda l'acqua potabile non vi è presenza di cromo VI come documentato da controlli regolarmente eseguiti.
La Regione tutti i mesi effettua un monitoraggio della falda e dell'acqua erogata al rubinetto della città di Aosta, da cui si può affermare, visto i certificati analitici, che alla data odierna non è stato rilevato nessun indice di inquinamento di carattere chimico fisico o microbiologico.