23 nov 2010

La povera Chiara venne criticata e considerata una cattiva cristiana, un'usuraia, mentre l'imbroglione, lo sfruttatore dei suoi connazionali diventò un santo, un poveraccio maltrattato da un'italiana razzista.

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L'avventura di una povera cristiana che affittò a un extracomunitario un appartamentino, frutto dei risparmi di una vita.



Provate ad affittare a un'extra-comunitario un appartamento e avrete delle belle sorprese.

Vi racconterò cosa è capitato a una brava cattolica, cristiana, osservante, buona ed onesta.

Il suo nome sarà Chiara, ma è un nome fittizio, mentre l'inquilino lo chiameremo Pedro o Abdul: Pedro non è tanto giovane e ufficialmente faceva il muratore, all'epoca dei fatti, in Italia.

Un giorno, con l'aiuto di una presunta sorella, ottenne in affitto un appartamento.

L'uomo così diventò un affitta camere, anzi letti, dei suoi connazionali: l'uomo è un sudamericano, ma potrebbe essere un magrebino, un senegalese, un cinese.

Faceva e fa del caporalato con i suoi connazionali.

I vicini protestarono per il disordine e lo sporco, ma non si ottenne nulla dal signore: arrivò la crisi e molti dei suoi compatrioti ritornarono a casa.

Arrivò pure la legge su chi ospita clandestini, con lo spauracchio di condanne penali relative e lui sparì per un periodo, non pagò, ma Chiara ebbe pazienza e quello che era il frutto dei risparmi della sua vita, che le avrebbe dovuto servire per la vecchiaia, diventò una fregatura.

Dovette andare da un avvocato, che iniziò la procedura di sfratto: Pedro invece voleva la casa gratis, senza pagare neppure le spese condominiali.

Pedro Abdul si procurò un avvocato, rispondendo che non aveva i soldi per l'affitto, ma certamente li aveva per l'avvocato.

Dopo un anno, tra rinvii e lungaggini, arrivò finalmente il giorno dello sfratto, ma Abdul Pedro non si arrese, si dette malato, trucco antico e storico degli inquilini morosi.

Alla fine venne portato via in ambulanza e fu trasportato in ospedale, anche se sta benissimo: la casa divenne libera, ma lui pianse, come sapeva fare.

Andò dai preti e fece la vittima.

La povera Chiara venne criticata e considerata una cattiva cristiana, un'usuraia, mentre l'imbroglione, lo sfruttatore dei suoi connazionali diventò un santo, un poveraccio maltrattato da un'italiana razzista.

Tutto questo capitò in Italia, anzi, capita quasi tutti i giorni, in ogni città e cittadina italiana.

Io vorrei ricordare ai signori preti che "la verità ti libera", dalle menzogne, dall'ipocrisia, dalla scemenza e dai truffatori di ogni tipo, ordine e grado.

Mi scordavo: aggiungo pure, oltre ai preti, gli ultimi comunisti, i buonisti di sinistra, i sindacati, con Cisl, Cgil e Uil, Cobas e affini, oltre ai patronati e alle organizzazioni varie, prime tra tutti le Acli e il famoso, o famigerato per molti piccoli proprietari, sindacato inquilini, Sunia.