La cocaina è figlia di questo mondo fasullo, da imbonitori, da falsari, da giocatori d’azzardo, da fessi.
Si rischia tutto e se non si realizzano i propri sogni, si fa finta che questi si avverino, credendo fortemente in essi, con pure la polverina bianca.
Il finale del gioco è conosciuto, ma non da tutti: i danni della cocaina al fisico sono grandi, in particolare al sistema cardiaco.
Aumentano gli incidenti stradali e gli infarti, ma soprattutto una malattia mentale terribile prende le menti dei cocainomani all’ultimo stadio, è la Paranoia: non significa che uno ripete all’infinito le stesse cose, come si crede normalmente tra molti … ingenui.
E’ una malattia che spinge la persona a ritenersi onnipotenti e nel frattempo a soffrire il complesso di persecuzione: tutti sono nemici suoi perché è troppo bravo, troppo intelligente, troppo ….
Così il cocainomane, nella sua fase finale, finisce nell’inferno della solitudine disperata, che lo porta anche a gesti estremi, pericolosi per se stesso e per gli altri.
Così la frase “la vita è mia e la gestisco io” finisce in “la vita è mia e la butto via io”.