8 nov 2010

WWF notizie

Animalisti italiani - Enpa - Lav - Lipu - Wwf Italia
 
CACCIA CHIUSA IN CALABRIA, LE ASSOCIAZIONI: ORA LA REGIONE RISPETTI LE REGOLE
"Nei prossimi calendari cancellare varie specie dalle liste e contenere la stagione venatoria tra ottobre e dicembre".
 
 
 
"L'ordinanza con cui il TAR Calabria ha sospeso il calendario venatorio regionale è l'inevitabile conseguenza della non applicazione di norme e pareri scientifici ufficiali di cui si è resa protagonista la Regione. Ora stop alla caccia fino al completo adeguamento delle regole".
 
Lo scrivono le associazioni Animalisti Italiani, Enpa, Lav, Lipu e WWF Italia dopo la decisione della Seconda Sezione del Tribunale regionale della Calabria che ne ha accolto il ricorso con richiesta di sospensiva immediata.
 
"Alla Calabria, come a tutte le regioni italiane, lo scorso giugno avevamo trasmesso un dettagliato documento in cui erano indicati i passi da mettere in atto per emanare un calendario venatorio corretto. Ciò, all'indomani dell'approvazione delle modifiche alla legge 157/92 richieste dall'Europa che, tra le altre cose, prevedono per Stato e Regioni la rigorosa tutela delle specie in stato di conservazione sfavorevole e il divieto assoluto di caccia nei periodi di riproduzione emigrazione degli uccelli.
 
"Avevamo anche avvertito, come si legge nei nostri comunicati stampa di quei giorni, del rischio che la stagione venatoria potesse saltare qualora le regioni ignorassero i nuovi obblighi in fatto di tutela della fauna e dunque si rendessero in parte o del tutto inadempienti.
 
"Al documento delle associazioni ha fatto inoltre seguito la Guida ufficiale trasmessa dall'ISPRA, l'autorità scientifica nazionale in materia, con le indicazioni dettagliate, specie per specie, sulla corretta redazione, da oggi in avanti, dei calendari di caccia.
 
"La regione Calabria ha purtroppo ignorato tutto, la nuova legge nazionale, i sopraggiunti obblighi normativi, le argomentate richieste delle associazioni e soprattutto le indicazioni scientifiche ufficiali. Una grave imprudenza, fondata su una plurima infrazione della legge, pagata cara con l'ineccepibile e logica decisione del TAR di sospendere la caccia fino al prossimo mese di aprile e dunque di considerare di fatto conclusa la stagione 2010-2011.
 
"A questo punto la regione Calabria non può che adeguarsi alle decisioni della magistratura, informando dettagliatamente tutti i cacciatori che la stagione di caccia è sospesa, e predisponendosi a redigere calendari futuri che tengano conto della necessità di cancellare varie specie dalle liste e contenere la stagione venatoria tra i mesi di ottobre e dicembre".