12 feb 2011

Politica italiana - Berlusconi e il caso Ruby - crisi


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Berlusconi sale al Colle e parla con il Capo dello Stato della questione giustizia, poi minaccia di far causa allo Stato Italiano, nelle sedi estere, per la violazione della sua privacy, da parte dei Pm di Milano, mentre La lega freme per il suo federalismo, che forse un vero federalismo non è, ma è solo un'autonomia amministrativa comunale e fiscale.
Napolitano, dall'alto del Colle, vigila sulla correttezza degli avvenimenti, ma l'assalto contro Silvio prosegue e in 10mila sono scesi in piazza per i giudici, con tanto di eroi della sinistra colta, con Saviano ed Eco.
Dall'altra parte sono scesi in poche centinaia di persone per protestare per il diritto alla privacy di Berlusconi e contro i PM: gli italiani non votano Silvio perché lo amano, lo adorano, o perché incarna i loro ideali politici, religiosi, umani.
Non lo votano perché sono stati convinti da Emilio Fede, che eroicamente resta al TG4.
Lo votano perché il cavaliere è il loro difensore, il loro protettore, è l'eroe di un certo genere di conservazione, o così credono: gli italiani medi hanno un appartamento in città, o una villetta a schiera in periferia e qualcuno pure ha una casa al mare o in montagna.
L'abolizione dell'Ici per la prima casa è stato per loro un dono gradito, pure i condoni edilizi del passato li hanno resi felici, poi Silvio non ha creato nuove tasse, anche se su questo argomento bisogna discutere un po', mentre le sinistre parlano di nuove imposte ….….per l'occupazione, ma gli italiani non si fidano.
Se fossero certi che questi soldi, tolti dalle loro tasche, servissero per dare un posto stabile ai figli e ai nipoti, il sacrificio lo farebbero volentieri, ma sanno bene che lo Stato per troppi anni ha sperperato, gettato, accumulato enormi debiti, senza creare lavoro stabile, ma tanti posti inutili nella pubblica amministrazione.
Così questo ceto medio, che rappresenta la maggioranza degli italiani, sta con il Cavaliere, non perché costoro approvino il comportamento morale del premier, non perché sono dei grandi evasori, spesso sono loro i tartassati e gli evasori stanno tranquilli in altri luoghi, con i soldi ben sicuri nei soliti paradisi fiscali.
Non scendono in piazza: hanno altro da fare e per loro sarebbe indecoroso mostrarsi, magari alle telecamere, con bandiere e cartelli.
Non parlano neppure troppo di politica, ma votano per le forze conservatrici: temono due cose, le tasse e la criminalità, specialmente quella di quartiere, fatta da piccoli criminali, da bulli, da bande giovanili.
Così votano a destra o a sinistra a secondo della circostanza: sono loro che fanno vincere gli uni e gli altri, ma la sinistra militante non gli ama, li disprezza e si considera l'unica degna di prendere il potere.
I nostri sanculotti del 3° Millennio odiano costoro e scendono in piazza, strillando forte.
Gli uni e gli altri non si sopportano, si disprezzano, ma più folla scende nelle strade e più, i silenziosi, decidono di votare contro le sinistre.
La sinistra italiana ha sempre perso per colpa degli estremisti?
Le masse delle sinistre spaventano il ceto medio: io oso addirittura affermare che costoro sono un alleato involontario, spero sempre involontario, che impediscono l'alternanza di governo.
Silvio vincerà le prossime vicine o lontane elezioni politiche?
Se le opposizioni non riusciranno a convincere il ceto medio italiano che non toccheranno le loro sudate casette, con tanto di mutuo da pagare, che le tasse caleranno e non aumenteranno, Berlusconi o chi per lui, resterà al potere per tanti, tanti anni ancora.