MUTTI E WWF: “QUANTA ACQUA SERVE AI POMODORI?”
Per la prima volta in Italia calcolati i consumi idrici di un’intera filiera
produttiva, con l’obiettivo di ridurne gli impatti ambientali
MENU’ “GREEN” IN VISTA DELL’ESTATE: SUL SITO WWF IL NUOVO “CARRELLO DELLA
SPESA VIRTUALE” PER SCOPRIRE QUANTA ACQUA E CO2 METTIAMO OGNI GIORNO NEL
PIATTO
25 luglio 2011 – Per la prima volta in Italia, grazie alla partnership tra
Mutti e il WWF, è stata calcolata l’“impronta idrica” complessiva di un
un’intera produzione aziendale. Mutti, leader di mercato nella produzione di
concentrato, passata e polpa di pomodoro, è la prima in Italia, e tra le
poche al mondo, ad aver calcolato i consumi di acqua della propria
produzione, dalla coltivazione del pomodoro al prodotto finito, avvalendosi
del supporto scientifico del WWF e del Dipartimento di Ecologia Forestale
della Facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia (Viterbo). L’obiettivo
di questa indagine, a cui si affianca quella sulle emissioni di CO2, è
produrre pomodori che approdino dai campi alle nostre tavole con un minore
impatto ambientale, secondo target di riduzione che verranno annunciati nei
prossimi mesi. E da oggi tutti potranno calcolare l’impronta idrica delle
proprie scelte alimentari grazie al nuovo “Carrello della Spesa virtuale”,
online sul sito del WWF (www.improntawwf.it/carrello/)
approfittando della stagione estiva, a ridurre i litri di acqua “nascosta”
che mettiamo ogni giorno nel piatto.
L’analisi della Water Footprint dell’azienda parmense è avvenuta analizzando
la filiera completa della catena di produzione, considerando tutte le linee
produttive degli impianti dalla coltivazione della materia prima, alla
trasformazione dei prodotti, fino alla realizzazione degli imballaggi, in
modo da calcolare la quantità di acqua “nascosta”, virtualmente
“immagazzinata” in ogni prodotto Mutti. E così è stato calcolato che per
produrre un chilo di pomodoro fresco ci vogliono 156 litri