26 dic 2011

Politica estera - terrorismo e petrolio, ambiguità e complicità


La strategia occidentale pare implicata in giochi forse sporchi, ancora una volta si cerca di utilizzare la storia e le guerre interne per meglio dominare, come ai tempi coloniali, i popoli locali, in questo caso mediorientali: la strategia che sta dietro a tutto questo è quanto meno misteriosa, ma la sua logica è sempre legata ad interessi economici.
Se invece la politica non apprenderà l'arte dell'onestà, scordandosi di Machiavelli e della Realpolitik le cose andranno male: il terrorismo colpirà e farà stragi, i massacri proseguiranno e il petrolio si colorerà di sangue.
E' la storia che si ripete: il massacro degli armeni avvenne nell'indifferenza dell'Occidente, non solo durante il Primo Conflitto Mondiale, ma fu scordato per decenni, poi, improvvisamente, diventa popolare in Francia.
E' giusto rammentare i crimini contro l'Umanità del passato, ma è anche corretto smetterla con una politica che punta non allo sviluppo economico, ma solo alla speculazione e al controllo strategico dei territori: i tiranni servono, i fanatici sono utili e con loro si tratta, poi li si bombarda.
Infine, chi finanzia Al-Qaeda?
A questa domanda non è giunta risposta, ma se si sapesse il nome dei finanziatori si vincerebbe la guerra contro il terrorismo e si avrebbe un po' di pace in terra.