17 gen 2012

Fiaba in un'Irlanda magica


Un uniforme cristallo blu ricopriva le pareti e il rosso  muschio era ancora per tappeto; la luce deformava tutto in una realtà  da sogno, ubriacandoli in una effervescente leggerezza.
Essi  conclusero  su  una scala a  chiocciola,  simile  a  quella d'entrata,  ma con i gradini avvolti di porpora  rossa,  morbida; una   fioca  luminescenza  rosa,  la  cui   provenienza   risultò misteriosa, li accompagnò lungo la salita.
John e Albert terminarono il percorso illuminato, proseguirono in un   basso   e  stretto  cunicolo  fangoso,  la   cui   lunghezza fortunatamente fu breve, e terminarono gli ultimi metri dal  loro viaggio a carponi.
Il   sole  del  tramonto  improvvisamente  li   abbagliò:   erano nell'ampia  cavità di un albero secolare. La luce solare  non  fu più  così bella, come in quell'istante di contatto con  il  mondo esterno:  essi  si sentivano come due morti ritornati  dal  mondo delle ombre.


Riscoprirono la gioia della vita, bene considerato ormai perso.