17 gen 2012

Fiabesca avventura nella magia


I primi loro respiri furono la causa di un forte  rinvigorimento, perché  non  più soffocati dall'aria stagnante e  opprimente  del sottosuolo:  in quel momento l'aria possedeva un gusto  simile  a quello dell'acqua fresca per un assetato.
Il  cerchio  rosso del sole si stava smarrendo fra le  nubi  nere dell'orizzonte:  non rimase a loro altra scelta che quella di  un bivacco  notturno.  Dopo  tutti i rischi  passati  e  abituati  a situazioni ben peggiori: essi non si preoccuparono né delle ombre maligne, né dei briganti dei boschi.
Accumularono tutta la legna che la luce crepuscolare  acconsentì di raccogliere e ne fecero una grossa fascina, sperando che fosse sufficiente per la notte.
Albert   percepì   lo  svanire  dei  suoi   traumi   psicologici, comprendendo,  istante  dopo istante, di non dover  temere  altri pericoli.
Per  la  prima  volta si insinuò in lui il  dubbio  sulla  scelta dell'epoca:  si era trovato meglio in quella presente, dove aveva



conosciuto  un maestro alchimista così bravo e paziente da  farlo sentire qualcuno.