La
festa della donna ovvero una strana ricorrenza per la lotta ai
diritti dell’altra metà del cielo, che ormai non tratta più i
problemi fondamentali, che sono puramente culturali.
All’epoca
di un femminismo aggressivo, spesso legato a ideologie antiquate, a
idee vecchie come il mondo, ad ideologie patetiche, ormai strilla
poco, grazie a Dio.
Qualche
50enne ripete le frasi storiche con la stessa retorica e la stessa
inadeguata rabbia, che assomiglia sempre più a un atteggiamento
teatrale che a qualcosa di sentito.
Le
donne hanno molto da pretendere, i diritti all’uguaglianza stanno
al primo posto, ma per vincere questa battaglia devono sconfiggere il
vecchio che è in loro, la loro sottomissione al maschio, all’uomo,
il loro bisogno di protezione e sopratutto il complesso da signora,
ovvero quello di donna di lesso, che si veste di lusso e non lavora,
si cura le unghie e farfuglia sciocchezze con voce affettata,
sinuosa, snob.