La
libertà di parola è un bene prezioso e basta poco per limitarla: i
blogger non sono ricchi, spesso sono ragazzi che hanno un lavoro
precario o sono disoccupati.
Lavorano
parecchie ore dietro a un computer e ottengono pochi soldi con la
pubblicità, che è una vera miseria se la si paragona alla stampa
periodica o alle televisioni.
I
nostri blogger, in certi casi possono arrivare a milioni di contatti,
con centinaia di migliaia di visitatori unici, ma tutto questo rende
solo pochi euro.
Così,
se un potente con la “coda di paglia”, vuole zittire qualcuno che
dice la verità su affari loschi, traffici sporchi, lo può fare
semplicemente, querelando il povero blogger, che non avrà mai i
soldi di un avvocato o se li ha preferisce spenderli in qualcosa
d'altro.