Poveri
politici, non è colpa di Celentano se la loro popolarità è in
caduta libera, senza paracadute e rischiano di schiantarsi al suolo:
non è colpa di Beppe Grillo se prima o poi la rabbia scoppierà
contro di loro.
Ormai
le frasi di rito, le esternazioni non possono più aiutare, non li
riparano dalla rabbia generale.
Converrebbe
lasciar parlare, lasciar sfogare il disappunto della gente: non sono
i comici e i cantanti parlanti che possono incrinare il loro potere,
anzi, se la gente sfoga le proprie frustrazioni ascoltando certi
sermoni la rabbia non sfogata si trasforma in buon senso, in voglia
di cambiare, ma non di distruggere.