RICETTE
ANTI-CRISI PER LA PESCA ARTIGIANALE:
PESCATORI
E AREE MARINE PROTETTE SI METTONO ‘IN RETE’
Nelle
aree tutelate il “capitale/pesca” cresce fino a 10 volte
“MEETING”
DEL MEDITERRANEO
17-18
MARZO, NELLA RISERVA DI TORRE GUACETO IN PUGLIA
Primo
scambio di esperienze tra rappresentati della piccola pesca e aree
marine protette promosso dal Progetto MedPAN nord, Parco Port Cros,
Riserva di Torre Guaceto, WWF e Federparchi,
FOTO-VIDEO
OPPORTUNITY PER LA STAMPA DOMENICA – 18 MARZO
con
i pescatori nella Riserva di Torre Guaceto.
Lo
stato di crisi delle risorse di pesca in molta parte degli Oceani
riguarda anche il mare
nostrum:
l’82%
delle specie pescate in Mediterraneo è
sovra sfruttato e le ripercussioni si fanno sentire soprattutto su
alcune categorie professionali. Si può dire, infatti, che oltre a
tonno rosso, pesce spada, nasello e triglie a rischio ci siano anche
i pescatori artigianali del Mediterraneo con la loro flotta di
65.000 imbarcazioni in tutta la Comunità Europea (di cui la maggior
parte proprio nel Mediterraneo): sebbene non invadano le piazze,
questi professionisti vivono sulla propria pelle gli effetti nefasti
della pesca industriale e dei suoi metodi non sostenibili.
Contro
l’impoverimento degli habitat e delle specie ittiche l’ancora di
salvezza è data proprio dalle aree dove il mare è protetto:
secondo uno studio* effettuato sul campo da Enric Sala, per conto
della National Geographic Society, le Aree marine
protette quando ben gestite possono far ‘fruttare’ il
capitale della pesca da 5 a 10 volte. L’effetto della
protezione è il ripopolamento di specie pregiate, un surplus di
pesce che una volta fuori dalle aree protette può essere ‘prelevato’
dai pescatori senza che si intacchi il ‘capitale’ protetto.
Stesso ‘effetto tutela’ è stato riscontrato nella Riserva di
Torre Guaceto, un’area marina protetta vicino Brindisi co-gestita
dal WWF dove il pescato nella zona esterna dell’area è quasi
triplicato dopo un fermo pesca di appena 5 anni.
In
questa, come in altre Riserve del Mediterraneo, l’approccio
di co-gestione ha garantito il
coinvolgimento dei pescatori artigianali e la loro effettiva
collaborazione nella creazione di piani di pesca auto-gestiti, con
benefici sia per la gestione delle Riserve, ovvero, riduzione dello
sforzo di pesca, ma anche per i pescatori stessi. Se da
un lato la pesca industriale contribuisce a impoverire habitat e
fauna ittica con reti a strascico sotto costa dall’altro ci sono i
tramagli, reti da posta e nasse, tutti sistemi selettivi e poco
impattanti che, se ben gestiti nei tempi e nelle aree più idonee,
portano benefici per tutti. L’Unione Europea però non
garantisce il riconoscimento della funzione dei pescatori
artigianali, che spesso contribuiscono anche a promuovere il
patrimonio culturale ed economico locale, né tantomeno offre un
sostegno adeguato nonostante la pesca artigianale risulti spesso
compatibile con l’equilibrio ambientale.
IL
MEETING DI TORRE GUACETO
Per
mettere ‘in rete’ pescatori artigianali e gestori di Aree marine
protette del Mediterraneo su questo tipo di esperienze si svolgerà
il primo Meeting “MEDITERRANEO - Pescatori artigianali
nelle Aree marine protette” organizzato dal Progetto
MedPAN Nordche riunisce, sotto l’egida del WWF Francia,
12 esperienze ‘clou’ tra aree protette e comunità di pescatori
di 6 paesi europei, tra cui l’Italia. Sabato 17 e domenica
18 marzo saranno oltre 50 i partecipanti a confronto :
l’obiettivo del Meeting è proprio quello di favorire lo scambio
tra esperienze dei pescatori artigianali che hanno collaborato con le
Aree marine protette in Italia, Francia, Spagna, Croazia, Grecia. Si
parlerà del coinvolgimento dei pescatori nelle attività di gestione
e monitoraggio delle Aree Marine Protette, della competizione con
altri tipi di pesca e del contributo che la pesca artigianale
fornisce al patrimonio culturale ed economico locale oltre alla
promozione delle opportunità economiche alternative, come il
pescaturismo. Verrà illustrata inoltre la nuova Piattaforma
Mediterranea della Pesca Artigianale, un’associazione di pescatori
che vogliono salvare se stessi salvando le proprie risorse.
*Lo
studio è stato pubblicato il 29 febbraio 2012 sul sito che raccoglie
le più aggiornate ricerche scientifiche peer-review PLoS
ONEed è stato effettuato con il sostegno del Consiglio nazionale
delle Ricerche spagnolo, il Pew Charitable Trust, Oak Foundation,
Lenfest Ocean Program e la National Geographic Society.