Peter
Carl Fabergé creava delle uova d’oro, che gli zar donavano alle
zarine, per amore del lusso e dello splendore, a Pasqua: queste uova
sono l’esempio di cosa sia la bellezza e lo sfarzo, l’arte orafa
e lo spreco in un’epoca decadente, quella che portò alla
rivoluzione sovietica.
La
famiglia dello zar pagò cara questa non curanza delle sofferenze del
suo popolo, con la fucilazione collettiva in un villaggio al confine
con la Siberia.
Oggi
invece sono simbolo di un potere assoluto, senza freni e limiti, che
vuole talvolta mostrare il suo volto, malefico, con sempre grandi
sprechi e lusso sfrenato, che considera le uova dello zar come
qualcosa da ambire.
Da
noi la casta dominante non ha ancora capito che il disprezzo dei
poveri e dei miseri li può condannare a un destino infausto.