WWF - TUTELA COSTE IN ALTO MARE - DALLE OASI WWF APPELLO A CLINI
di
Oasi per te’
WWF:
“TUTELA COSTE IN ‘ALTO MARE’
DALLE
OASI WWF L’APPELLO A CLINI PER SALVARE IL PROFILO FRAGILE
DELL’ITALIA”
A
pochi giorni dalla Festa delle Oasi WWF dedicata alla tutela dei
litorali italiani,
Il
WWF consegna al ministro Clini il DECALOGO SALVA-COSTE con le
richieste per proteggerle
RUSH
FINALE DELLA CAMPAGNA WWF PER TUTELARE 3 AREE COSTIERE IN SARDEGNA,
PUGLIA E VENETO: SI DONA AL 45503 O
AGLI SPORTELLI UNICREDIT IN TUTTA ITALIA*
E
IL 20 MAGGIO LA FESTA DELLE OASI WWF, CON 100 OASI E 37 RISERVE DEL
CORPO FORESTALE APERTE GRATUITAMENTE IN TUTTA ITALIA – Programmi
su www.wwf.it
PER
LA STAMPA: VIDEO,
FOTO, LO SPOT, CARTELLI PROMOZIONE SMS
SU http://upload.wwf.it/GiornataOasi/file/
Un
litorale lungo 8.000 chilometri costellato di infrastrutture, porti,
stabilimenti balneari, compromesso dall’erosione costiera e
dall’inquinamento, con un sistema di aree marine che sono
“protette” solo sulla carta, parchi nazionali costieri mai nati e
una cronica mancanza di fondi che rischia di relegare le aree
protette a una funzione meramente burocratica. E mentre il mondo
guarda a Rio+20 ribadendo obiettivi di conservazione che rafforzino
la tutela nel nome di uno sviluppo davvero sostenibile, la
tutela delle coste e degli ecosistemi marini italiani è davvero in
“alto mare”.
È
la fotografia scattata dal nuovo dossier “Coste: il profilo
fragile dell’Italia” consegnato oggi dal WWF al
ministro dell’Ambiente Corrado Clini insieme a un
decalogo “salva-coste” con le richieste per proteggere
le nostre ‘amate sponde’ da una pressione umana sempre più
insostenibile e garantire agli italiani un inestimabile patrimonio
naturalistico, economico e culturale.
L’incontro
di oggi, alla presenza del Corpo Forestale dello Stato e dei tanti
partner che stanno sostenendo il WWF per la tutela delle coste
italiane, dà il via al rush finale della campagna “Un mare di oasi
per te”, che in vista della Festa delle Oasi, il 20 maggio in tutta
Italia, sta coinvolgendo gli italiani in una nuova sfida di tutela
tutta dedicata alle coste e al mare: dare vita
alla nuova Oasi WWF Scivu ad Arbus, in Sardegna, un
vero paradiso di dune alte sabbiose e fitta macchia mediterranea,
minacciata dal taglio dei ginepri secolari o dal passaggio di
fuoristrada. Bonificare la bellissima spiaggia che costeggia
la Riserva naturale e Oasi WWF Le Cesine, nel Salento, in Puglia,
dove i rifiuti portati dal mare e mai rimossi hanno creato strati di
plastica con gravi danni alla vegetazione e agli animali. Riforestare
e riqualificare le zone umide dell’Oasi WWF Golena di Panarella, in
Veneto, un paradiso di biodiversità alle porte del Delta del Po,
che d’inverno ospita fino a 130-140.000 uccelli. Tre aree che sono
il simbolo delle tre tipologie di coste più importanti e allo stesso
tempo più fragili: le dune, le zone umide e le foci dei fiumi. Si
dona via SMS o chiamata al 45503 fino al 20 maggio oppure,
fino al 26 maggio, presso gli sportelli UniCredit di tutta Italia*.
I
primi dati dello studio WWF a inizio campagna presentavano i nostri
litorali come 8.000 chilometri affollati da 638 comuni costieri e 30
milioni di italiani, colpiti da erosione costiera per il 42%,
costeggiati da un “lungomuro” di cemento che conta in media uno
stabilimento balneare ogni 350 metri (12.000 in tutto), interessati
da 28 dei 57 siti di bonifica industriale d’interesse nazionale. I
nuovi dati presentati oggi puntano il dito sui porti
e qualità delle acque. In Italia infatti si conta un
porto ogni 14,2 chilometri di costaper un totale di 525 fra
turistici e commerciali, approdi e darsene (con un incremento di
di oltre il 7,6% tra il 2007 e il 2011), con picchi
in Friuli Venezia Giulia e Veneto, che contano un porto ogni 2,6 km e
3 km di costa, tanto che l’Italia è al terzo posto
in Europa per il peso totale dei beni movimentati nei porti
UE (13,6%) dopo Olanda e Regno Unito (classifica nella
scheda). Sul fronte del petrolio, la metà del greggio che
arriva nel Mediterraneo (9 milioni di barili di greggio ogni
giorno) viene scaricato nei porti petroli italiani (14 scali
petroliferi, 3 dei quali sono quelli principali: Genova, Trieste,
Venezia). Sono 9 le raffinerie situate sulla costa (Marghera,
Falconara, Taranto, Livorno, Augusta, Priolo, Milazzo, Sarroch e
Gela) ed è l’Italia ad avere il primato del greggio
versato nei principali incidenti che si sono succeduti in 25 anni,
con 162.200 le tonnellate sversate nelle acque territoriali
italiane, seguita dalla Turchia (con quasi 50.000 tonnellate) e
dal Libano (29.000). Mentre sul fronte dei depuratori, ben18
milioni di cittadini, pari al 30% della popolazione italiana, non
sono serviti dalla depurazione delle acque reflue, mentre un impianto
su 4 sarebbe irregolare. Non a caso il nostro
Paese è stato chiamato a rispondere in sede di Corte di Giustizia
europea.
Eppure
gli strumenti di tutela ci sarebbero: oltre alle Convenzioni
internazionali, le Direttive Comunitarie, le Norme nazionali e
regionali, si contano in Italia 7 Parchi Nazionali costieri, 27 Aree
Marine Protette, 51 Zone Ramsar, senza contare 378 Siti di Interesse
Comunitario, 114 Zone a Protezione Speciale, 150 SIC a mare, e il
nostro Paese è lo stato mediterraneo con il maggior numero
di Aree Marine Protette. Ma questo impianto di tutela
è tale solo sulle carte, perché mancano strategie
complessive, atti d’indirizzo efficaci, una coopianificazione
Stato-Regioni, mancano fondi e quelli disponibili non sono ben
gestiti, mentre la rete dei controlli è sempre più debole
nonostante gli sforzi degli organi preposti.
Per
questo il WWF ha presentato al ministro Clini dieci richieste
‘salva-coste’, che riguardano da un lato la diminuzione della
pressione sulle coste già edificate, dall’altro una gestione
naturalistica ed ambientale efficace per le aree che si sono salvate:
RAFFORZARE LA PIANIFICAZIONE: 1) Estensione del vincolo
paesaggistico sulle coste 2) Moratoria delle nuove edificazioni 3)
Approvazione dei Master Plan regionali dei porti LO STATO RIVENDICHI
IL PROPRIO RUOLO: 4) Ricognizione sulle concessioni degli stabilenti
balneari 5) Bonifica delle aree industriali costiere inquinate 6)
Pieno rispetto della Convenzione di Barcellona su fascia costiera e
aree protette GESTIAMO MEGLIO GLI STRUMENTI CHE
ABBIAMO: 7) Approvazione dei Piani di gestione per le
aree costiere e marine della Rete Natura 2000; 8) Gestione integrata
delle acque per salvare la costa e il mare 3) Garantire le risorse
per maggiori controlli in mare e sulla fascia costiera AVVIO DI UN
PIANO NAZIONALE PER LE “GREEN INFRASTRUCTURES”: che garantisca la
funzione ecologica di coste e fiumi che devono essere più idonei a
rispondere alle esigenze di “adattamento” imposte dai cambiamenti
climatici in atto.
“Anche
in una situazione di difficoltà economica come quella attuale, la
tutela delle nostre coste è necessaria e possibile, trovando in un
nuovo rapporto tra Stato e Regioni la capacità di realizzare un
piano di intervento a lungo termine su cui investire fondi comunitari
– ha detto Adriano
Paolella, direttore generale del WWF Italia –
Nel frattempo il ruolo delle associazioni e dei cittadini è
fondamentale. Non possiamo permetterci di perdere le nostre coste e
insieme, come dimostrano oltre 40 anni di azione WWF sul campo grazie
all’aiuto di tutti i suoi sostenitori, possiamo concretamente
salvare da ogni forma di speculazione tasselli preziosi dei nostri
litorali, conservandone l’integrità e la bellezza per gli anni a
venire.”
Intanto
fervono i preparativi per la Festa
delle Oasi WWF,
che il 20 maggio saranno aperte gratuitamente in tutta Italia insieme
a 27
Riserve del Corpo Forestale dello Stato che
quest’anno partecipa alla festa. La festa delle Oasi è l’occasione
migliore per passare una giornata nella natura, toccare con mano la
sua meraviglia e comprendere l’importanza di tutelarla attraverso
una concreta azione sul territorio. Moltissime le attività
organizzate nelle Oasi WWF lungo le coste, ma non solo: si esplorano
boschi e radure, si avvistano cervi, fenicotteri e anatre selvatiche,
si va sulle tracce di orsi e lontre, si costruiscono nidi, si
fotografano fiori e farfalle, si liberano rapaci e tartarughe marine
curati nei centri del WWF, si fanno percorsi sensoriali di giorno e
di notte, e poi spettacoli, concerti di musiche tradizionali, pic-nic
sui prati in fiore, mercatini biologici… Tutti i programmi regione
per regione suwww.wwf.it Le
oltre 100 Oasi WWF, che rappresentano il più grande sistema di aree
protette privato d’Europa, tutelano
i più importanti habitat della penisola. E la festa è un’occasione
unica per scoprire, insieme agli esperti del WWF, oltre 30.000 ettari
di natura incontaminata, spiagge, boschi, fiumi, montagne e lagune,
insieme a fenicotteri, istrici, lontre, rapaci e alle migliaia di
specie animali e vegetali, di cui molte a rischio estinzione, che in
essi hanno trovato rifugio.
Anche
quest’anno testimonial della campagna è Luca
Argentero che
ha voluto confermare il suo impegno accanto al WWF girando un
suggestivo spot ambientato in riva al mare. E tra gli altri
aiuteranno a diffondere l’iniziativa anche Fiorello,
Neri Marcorè, Massimiliano Rosolino, Claudia Pandolfi, Francesco
Facchinetti, Teresa Mannino, Tessa Gelisio, Milano
American Football team Rhino che
hanno prestato la loro immagine al progetto, mentre i team
dell’America’s Cup nei giorni scorsi hanno aiutato il WWF in
azioni di monitoraggio el fratino, rara specie di uccello delle
spiagge, presso l’Oasi WWF Dune degli Alberoni.
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