24 mag 2012

WWF - TUTELA COSTE IN ALTO MARE - DALLE OASI WWF APPELLO A CLINI


WWF - TUTELA COSTE IN ALTO MARE - DALLE OASI WWF APPELLO A CLINI


di Oasi per te’
WWF: “TUTELA COSTE IN ‘ALTO MARE’
DALLE OASI WWF L’APPELLO A CLINI PER SALVARE IL PROFILO FRAGILE DELL’ITALIA” 

A pochi giorni dalla Festa delle Oasi WWF dedicata alla tutela dei litorali italiani,

Il WWF consegna al ministro Clini il DECALOGO SALVA-COSTE con le richieste per proteggerle

RUSH FINALE DELLA CAMPAGNA WWF PER TUTELARE 3 AREE COSTIERE IN SARDEGNA, PUGLIA E VENETO: SI DONA AL 45503 O AGLI SPORTELLI UNICREDIT IN TUTTA ITALIA*

E IL 20 MAGGIO LA FESTA DELLE OASI WWF, CON 100 OASI E 37 RISERVE DEL CORPO FORESTALE APERTE GRATUITAMENTE IN TUTTA ITALIA – Programmi su www.wwf.it


PER LA STAMPA: VIDEO, FOTO, LO SPOT, CARTELLI PROMOZIONE SMS SU http://upload.wwf.it/GiornataOasi/file/

Un litorale lungo 8.000 chilometri costellato di infrastrutture, porti, stabilimenti balneari, compromesso dall’erosione costiera e dall’inquinamento, con un sistema di aree marine che sono “protette” solo sulla carta, parchi nazionali costieri mai nati e una cronica mancanza di fondi che rischia di relegare le aree protette a una funzione meramente burocratica. E mentre il mondo guarda a Rio+20 ribadendo obiettivi di conservazione che rafforzino la tutela nel nome di uno sviluppo davvero sostenibile, la tutela delle coste e degli ecosistemi marini italiani è davvero in “alto mare”.

È la fotografia scattata dal nuovo dossier “Coste: il profilo fragile dell’Italia” consegnato oggi dal WWF al ministro dell’Ambiente Corrado Clini insieme a un decalogo “salva-coste” con le richieste per proteggere le nostre ‘amate sponde’ da una pressione umana sempre più insostenibile e garantire agli italiani un inestimabile patrimonio naturalistico, economico e culturale.

L’incontro di oggi, alla presenza del Corpo Forestale dello Stato e dei tanti partner che stanno sostenendo il WWF per la tutela delle coste italiane, dà il via al rush finale della campagna “Un mare di oasi per te”, che in vista della Festa delle Oasi, il 20 maggio in tutta Italia, sta coinvolgendo gli italiani in una nuova sfida di tutela tutta dedicata alle coste e al mare:  dare vita alla nuova Oasi WWF Scivu ad Arbus, in Sardegna, un vero paradiso di dune alte sabbiose e fitta macchia mediterranea, minacciata dal taglio dei ginepri secolari o dal passaggio di fuoristrada. Bonificare la bellissima spiaggia che costeggia la Riserva naturale e Oasi WWF Le Cesine, nel Salento, in Puglia, dove i rifiuti portati dal mare e mai rimossi hanno creato strati di plastica con gravi danni alla vegetazione e agli animali. Riforestare e riqualificare le zone umide dell’Oasi WWF Golena di Panarella, in Veneto, un paradiso di biodiversità alle porte del Delta del Po, che d’inverno ospita fino a 130-140.000 uccelli. Tre aree che sono il simbolo delle tre tipologie di coste più importanti e allo stesso tempo più fragili: le dune, le zone umide e le foci dei fiumi. Si dona via SMS  o chiamata al 45503 fino al 20 maggio oppure, fino al 26 maggio, presso gli sportelli UniCredit di tutta Italia*.

I primi dati dello studio WWF a inizio campagna presentavano i nostri litorali come 8.000 chilometri affollati da 638 comuni costieri e 30 milioni di italiani, colpiti da erosione costiera per il 42%, costeggiati da un “lungomuro” di cemento che conta in media uno stabilimento balneare ogni 350 metri (12.000 in tutto), interessati da 28 dei 57 siti di bonifica industriale d’interesse nazionale. I nuovi dati presentati oggi puntano il dito sui porti e qualità delle acque. In Italia infatti si conta un porto ogni 14,2 chilometri di costaper un totale di 525 fra turistici e commerciali, approdi e darsene (con un incremento di di oltre il 7,6% tra il 2007 e il 2011), con picchi in Friuli Venezia Giulia e Veneto, che contano un porto ogni 2,6 km e 3 km di costa, tanto che lItalia è al terzo posto in Europa per il peso totale dei beni movimentati nei porti UE (13,6%) dopo Olanda e Regno Unito (classifica nella scheda). Sul fronte del petrolio, la metà del greggio che arriva nel Mediterraneo (9 milioni di barili di greggio ogni giorno) viene scaricato nei porti petroli italiani (14 scali petroliferi, 3 dei quali sono quelli principali: Genova, Trieste, Venezia). Sono 9 le raffinerie situate sulla costa (Marghera, Falconara, Taranto, Livorno, Augusta, Priolo, Milazzo, Sarroch e Gela) ed è l’Italia ad avere il primato del greggio versato nei principali incidenti che si sono succeduti in 25 anni, con 162.200 le tonnellate sversate nelle acque territoriali italiane, seguita dalla Turchia (con quasi 50.000 tonnellate) e dal Libano (29.000). Mentre sul fronte dei depuratori, ben18 milioni di cittadini, pari al 30% della popolazione italiana, non sono serviti dalla depurazione delle acque reflue, mentre un impianto su 4 sarebbe irregolare. Non a caso il nostro Paese è stato chiamato a rispondere in sede di Corte di Giustizia europea.

Eppure gli strumenti di tutela ci sarebbero: oltre alle Convenzioni internazionali, le Direttive Comunitarie, le Norme nazionali e regionali, si contano in Italia 7 Parchi Nazionali costieri, 27 Aree Marine Protette, 51 Zone Ramsar, senza contare 378 Siti di Interesse Comunitario, 114 Zone a Protezione Speciale, 150 SIC a mare, e il nostro Paese è lo stato mediterraneo con il maggior numero di Aree Marine Protette. Ma questo impianto di tutela è tale solo sulle carte, perché mancano strategie complessive, atti d’indirizzo efficaci, una coopianificazione Stato-Regioni, mancano fondi e quelli disponibili non sono ben gestiti, mentre la rete dei controlli è sempre più debole nonostante gli sforzi degli organi preposti.

Per questo il WWF ha presentato al ministro Clini dieci richieste ‘salva-coste’, che riguardano da un lato la diminuzione della pressione sulle coste già edificate, dall’altro una gestione naturalistica ed ambientale efficace per le aree che si sono salvate: RAFFORZARE LA PIANIFICAZIONE: 1) Estensione del vincolo paesaggistico sulle coste 2) Moratoria delle nuove edificazioni 3) Approvazione dei Master Plan regionali dei porti LO STATO RIVENDICHI IL PROPRIO RUOLO: 4) Ricognizione sulle concessioni degli stabilenti balneari 5) Bonifica delle aree industriali costiere inquinate 6) Pieno rispetto della Convenzione di Barcellona su fascia costiera e aree protette  GESTIAMO MEGLIO GLI STRUMENTI CHE ABBIAMO:  7) Approvazione dei Piani di gestione per le aree costiere e marine della Rete Natura 2000; 8) Gestione integrata delle acque per salvare la costa e il mare 3) Garantire le risorse per maggiori controlli in mare e sulla fascia costiera AVVIO DI UN PIANO NAZIONALE PER LE “GREEN INFRASTRUCTURES”: che garantisca la funzione ecologica di coste e fiumi che devono essere più idonei a rispondere alle esigenze di “adattamento” imposte dai cambiamenti climatici in atto.

Anche in una situazione di difficoltà economica come quella attuale, la tutela delle nostre coste è necessaria e possibile, trovando in un nuovo rapporto tra Stato e Regioni la capacità di realizzare un piano di intervento a lungo termine su cui investire fondi comunitari – ha detto Adriano Paolella, direttore generale del WWF Italia – Nel frattempo il ruolo delle associazioni e dei cittadini è fondamentale. Non possiamo permetterci di perdere le nostre coste e insieme, come dimostrano oltre 40 anni di azione WWF sul campo grazie all’aiuto di tutti i suoi sostenitori, possiamo concretamente salvare da ogni forma di speculazione tasselli preziosi dei nostri litorali, conservandone l’integrità e la bellezza per gli anni a venire.”

Intanto fervono i preparativi per la Festa delle Oasi WWF, che il 20 maggio saranno aperte gratuitamente in tutta Italia insieme a 27 Riserve del Corpo Forestale dello Stato che quest’anno partecipa alla festa. La festa delle Oasi è l’occasione migliore per passare una giornata nella natura, toccare con mano la sua meraviglia e comprendere l’importanza di tutelarla attraverso una concreta azione sul territorio. Moltissime le attività organizzate nelle Oasi WWF lungo le coste, ma non solo: si esplorano boschi e radure, si avvistano cervi, fenicotteri e anatre selvatiche, si va sulle tracce di orsi e lontre, si costruiscono nidi, si fotografano fiori e farfalle, si liberano rapaci e tartarughe marine curati nei centri del WWF, si fanno percorsi sensoriali di giorno e di notte, e poi spettacoli, concerti di musiche tradizionali, pic-nic sui prati in fiore, mercatini biologici… Tutti i programmi regione per regione suwww.wwf.it Le oltre 100 Oasi WWF, che rappresentano il più grande sistema di aree protette privato d’Europa, tutelano i più importanti habitat della penisola. E la festa è un’occasione unica per scoprire, insieme agli esperti del WWF, oltre 30.000 ettari di natura incontaminata, spiagge, boschi, fiumi, montagne e lagune, insieme a fenicotteri, istrici, lontre, rapaci e alle migliaia di specie animali e vegetali, di cui molte a rischio estinzione, che in essi hanno trovato rifugio. 

Anche quest’anno testimonial della campagna è Luca Argentero che ha voluto confermare il suo impegno accanto al WWF girando un suggestivo spot ambientato in riva al mare. E tra gli altri aiuteranno a diffondere l’iniziativa anche Fiorello, Neri Marcorè, Massimiliano Rosolino, Claudia Pandolfi, Francesco Facchinetti, Teresa Mannino, Tessa Gelisio, Milano American Football team Rhino che hanno prestato la loro immagine al progetto, mentre i team dell’America’s Cup nei giorni scorsi hanno aiutato il WWF in azioni di monitoraggio el fratino, rara specie di uccello delle spiagge, presso l’Oasi WWF Dune degli Alberoni.


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