La disoccupazione è scesa al 12,6 per cento: è il secondo calo da dicembre, sempre minimo, dello 0.1%, ma significativo, anche se la disoccupazione giovanile resta alta, altissima.
Il lavoro rimane per l’Italia, ma oso dire per il resto del mondo, un dramma inaudita.
Serve una buona cultura e tanta specializzazione per avere un posto, che da noi è ancora gestito non per merito, ma per preferenze famigliari, clientelari.
Così troppi giovani capaci se ne vanno all’estero: la vera riforma del lavoro sta tutto nel far saltare decenni di pregiudizi.