Un fatto è certo, i soldi dei terroristi sono evidenti, rintracciabili: basta seguire il corso delle armi e delle munizioni che vanno a loro, ma i signori del terrore sanno bene che entrano nel gioco economico classico.
Gli interessi economici stanno al loro posto e non si possono toccare, ma basterebbe fermare la vendita di munizioni ai contrabbandieri che l'isis non potrebbe usare le sue armi e ne dovrebbe comprare altre, tutte nuove, con un danno paragonabile a qualche mese di bombardamento.
Sequestrando i conti correnti dei mercanti morte, imponendo embarghi ai Paesi che trafficano con lo Stato Islamico la guerra sarebbe vinta con pochi morti, ma il dio quattrino vuole i suoi sacrifici umani.