4 gen 2016

Charlie Hebdo, l’anniversario di una tragedia culturale

Dopo un anno si parla ancora a bassa voce e i buonisti osano ancora criticare chi ha insultato l'islam, ovvero le vittime diventano carnefici, certi politici, disgustosi e complici morali dei terroristi poi mettono sullo stesso piano lo scherno, se si vuole, volgare e non troppo divertente di Charlie Hebdo, con il terrorismo islamico.

Criticare lo stile e l'insulto verso tutte le religioni è legittimo, ma diventa legittimo l'insulto quando si uccide per difendere l'onore religioso offeso.

Se una religione non si sa difendere con le armi legittime della censura ordinaria, legittima quando impedisce la blasfemia esplicita, indifferente a quale fede venga colpita, è giusto che muoia sotto gli sberleffi mondiali di tutti i non credenti del pianeta.

La vita umana è sacra, tutto il resto serve per difenderla, aiutarla, o è inutile se non dannoso, quindi da sradicare dalla faccia della terra, compreso il buonismo criminale e vigliacco di chi accondiscende e abbassa vigliaccamente la testa davanti al crimine e alla violenza.