17 gen 2024

Giornalismo e diffamazione libera.

La stampa ogni tanto denuncia il crimine, i rapporti tra clientelismo e mafia, o così pare.
Abbiamo giornalisti coraggiosi, che poi finiscono in tribunale e vengono condannati per diffamazione, reato minore, che termina sempre in prescrizione, mentre la parte civile, i costi dei processi con i risarcimenti possono essere di centinaia di migliaia di Euro.
A questo punto la domanda è la solita.
Chi paga e perché paga?
La risposta è facile, facile, questi giornalisti "coraggiosi" hanno chi li protegge e versa denaro per lottare contro i loro avversari politici ed economici.
Così ecco le campagne scandalistiche, che terminano sempre in condanne per la stampa, che metterebbero in crisi, finanziariamente, qualsiasi giornale, ma poi i soldi arrivano sempre e ripianano il danno.
Sarebbe interessante capire chi siano questi donatori........ misteriosi, tanto amanti della libertà di stampa, ma che restano sempre segreti.
Per esempio abbiamo campagne per le donazioni, per un noto quotidiano che ha perso decine e decine cause, con forti contributi, più o meno anonimi e il tutto è presentato, io dico in modo comico, come il libero gesto generoso dei loro lettori.
Si sa che la notizia bomba colpisce subito, ma alla fine le condanne dei periodici per diffamazione arrivano anni e anni dopo, quando la gente non si ricorda più dei fatti.
Il penale non esiste, perché svanisce nelle prescrizioni, come i reati di truffa e i furtarelli delle zingare.
La non avvenuta riforma della prescrizione, rendendo non più prescrivibile un reato dopo il primo grado per esempio, ha dietro tutto questo schifo giornalistico pure?
Sì, giornalisti calunniatori, zingare ladruncole, truffatori degli anziani, corrotti e corruttori dovrebbero pagare con il carcere, o anche con i lavori socialmente utili, i loro reati, ma sono tutti uniti a difendere i loro privilegi.
Sarebbe bello vedere costoro, tutti insieme, ripulire le strade, per esempio, ma io amo sempre sognare e temo che questo rimarrà solo un sogno.