La politica del potere dei raccomandati si è concentrata a sinistra, il numero chiuso in medicina ne è la prova, rischiamo, anzi già siamo senza medici per questo numero chiuso eppure i soliti progressisti parlano di medici disoccupati.
Ora una laurea in medicina non è mai da buttare e prima di arrivare ad un eccesso di medici da noi passeranno gli anni.
A quel punto si potrà stringere la cinghia, ma da noi, lo sappiamo tutti, esistono tante caste, i figli d'arte e parenti, da sempre privilegiati al di là dei loro meriti personali reali.
A difesa di tutte queste mafie abbiamo ancora la sinistra e la destra, a sorpresa, apre i cancelli.
La faccenda non mi sorprende perché da anni ho scoperto chi sono i progressisti, ovvero i figli di papà che fanno i rivoluzionari a 20 anni, per fare carriere politiche, poi, oppure si agganciano alla politica per ottenere altri favori e consolidare la loro posizione di casta.
Io non credo nella meritocrazia, un tizio che la proponeva e vi credeva a 20 anni poi si uccise, non faccio il nome, per gli insuccessi subiti.
Siamo tutti deboli, cadiamo e ci rialziamo nella vita, ma le proprie fatiche, piccole e grandi, dovrebbero essere riconosciute.
I fanfaroni figli di mamma loro spesso hanno il pugno chiuso a 20 anni, poi si intrufolano nei meandri giusti, superano i test sempre e spesso sono dei perfetti cretini nella realtà.