6 apr 2024

Sanità pubblica e la politica contro la salute.

Negli USA se hai soldi vivi oppure muori, quando hai bisogno di cure.
Da noi i tagli alla sanità sono stati una pratica comune e a portare avanti questo schifo è stata la sinistra al governo, che di fatti ha governata, con qualche sosta, per circa 30 anni dopo mani pulite.
La scelta della moneta unica, con i tagli alla spesa pubblica imposti dall'Europa, è stata pagata anche con la salute dei più deboli socialmente, così dimostrando, forse fatto prevedibile, che i progressisti fossero solo un branco di ammanicati in affari.
La fine della salute pubblica serve per premiare, diciamo così, chi ha i soldi e tutti gli altri possono crepare malamente, tradendo la Costituzione che considera la salute un diritto.
Sì, questa benedetta costituzione è rispettata o tradita a secondo della convenienza.
I motivi sono due, uno sta nella speculazione palese di società private, che investano e guadagnano con le loro cliniche.
Io sono invece certo che la prima causa sta nella logica liberista trionfante, selettiva sulla pelle del prossimo, su quella dei più poveri.
Inoltre chi non sa utilizzare internet e muoversi nei fascicoli elettronici per iscriversi e prenotare visite, è sempre più in difficoltà, escluso, emarginato.
Io penso ai tanto amati dalla sinistra e accolti immigrati, fatalisti e integralisti, alle prese con i sistemi informatici.
Anche questo fatto segna il destino di molti, per la vita o per la morte e lo segnerà sempre più.
A pagare sono gli infermieri e i medici dei pronto soccorso, spesso aggrediti da senza fissa dimora, balordi e immigrati furiosi, che non riescono ad ottenere una diagnosi con cura medica.
Quale sarà il finale?
Se sei ricco e bene integrato nella nostra realtà sarai curato, altrimenti creperai.
Questo è il vecchio vizio nazionale, ovvero si devono avere amici che ti raccomandano, devi appartenere a certe famiglie importanti, avere soldi o tessere politiche e sindacali, altrimenti puoi solo crepare come un cane, anzi il cane avrà qualcuno che lo cura tu no.