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24 mag 2012

AMAZZONIA - GREENPEACE e WWF: Dilma resta silenziosa mentre il mondo richiede il veto alla riforma del codice forestale




AMAZZONIA
GREENPEACE e WWF: Dilma resta silenziosa mentre il mondo richiede
il veto alla riforma del codice forestale

 
Tre organizzazioni leader della conservazione a livello mondiale oggi iniziano una mobilitazione di massa, che parte dai loro 22 milioni di sostenitori, per invitare il Presidente brasiliano Dilma Rousseff a  porre il veto al disegno di legge sul Codice Forestale approvato dalla Camera dei Deputati.
 
WWF, Greenpeace e Avaaz denunciano che le modifiche proposte al Codice forestale vanificano i recenti successi nel ridurre i processi di deforestazione  e gli sforzi di compromesso fin qui trovati per contrastare la corruzione nella regione amazzonica.
 
Già più di 1,4 milioni di persone da tutto il mondo hanno firmato la petizione di Avaaz, che chiede al presidente Rousseff  di porre il veto alla proposta di Codice forestale; questo numero è destinato a salire nei prossimi giorni. Allo stesso modo, centinaia di migliaia di sostenitori di Greenpeace e WWF hanno risposto all’appello sui  social media come Twitter, utilizzando #SOSBrazil  e #VetaTudoDilma  e postando messaggi direttamente alla pagina Facebook del partito politico del presidente, Trabalhadores Partidodos.
 
La petizione è sostenuta da una campagna delle tre associazioni che chiedono ai loro milioni di tifosi brasiliani di inondare le ambasciate in tutto il mondo con messaggi e telefonate che esprimano l'opposizione mondiale al disegno di legge.
 
Il presidente Rousseff non ha dato alcun segno di reazione fino ad ora, né ha indicato se ha intenzione di combattere  quanto è stato approvato il 25 aprile. I gruppi dicono che solo un veto pieno può  salvaguardare le foreste del Brasile, la verde Amazzonia , e contribuire a contrastare il cambiamento del clima globale. La  Presidente Rousseff  ha ricevuto l’avviso questa settimana e ha tempo fino al 25 maggio per porre il  veto su tutto o  parte del disegno di legge, o per consentire che diventi  legge.
 
"Negli ultimi dieci anni, il Brasile ha compiuto progressi nel  ridurre la deforestazione in Amazzonia. Sappiamo quanto il Presidente Rousseff sia oggi sotto una  massiccia pressione politica di coloro che bruciando la foresta hanno guadagni a breve termine, ma chiediamo di sostenere fermamente la tutela delle risorse forestali che sono così vitali per il futuro di tutti i brasiliani e del  mondo intero" ha dichiarato Jim Leape, direttore generale del WWF Internazionale. “L’Italia è un importante mercato di legname e prodotti del legno – ha aggiunto Massimiliano Rocco, responsabile Specie e Foreste del WWF Italia  – La distruzione della foresta amazzonica non è un problema dei soli brasiliani, è un problema per gli equilibri ambientali dell’intero pianeta e riguarda tutti noi. Chiediamo a tutti i cittadini italiani di attivarsi, di chiamare le ambasciate del Brasile e di sottoscrivere le nostre petizioni online, per dire a gran voce basta alla distruzione delle foreste, che per soddisfare gli interessi di pochi, mette in gioco il nostro futuro.”
 
Brasile Institute for Applied Economic Research (IPEA) ha stimato che la nuova normativa potrebbe portare nei prossimi anni alla perdita di un patrimonio di 76,5 milioni di ettari (190 milioni di acri) di foresta, che si traduce in 28 miliardi di tonnellate di CO2 in atmosfera. Ciò renderebbe impossibile per il Brasile raggiungere i propri obiettivi di riduzione di carbonio.
 
"Migliaia di persone provenienti da tutto il mondo lanciano l'allarme e stanno chiamando le ambasciate del Brasile per sollecitare il presidente Rousseff  a salvare l'Amazzonia. Quasi l'80% dei brasiliani desidera che questo disegno di legge catastrofico venga rottamato e finora oltre un milione e quattrocentomila  persone in tutto il mondo li supportano. Il presidente Rousseff deve fare una scelta - firmare la condanna a morte dell'Amazzonia o proteggere i polmoni del pianeta ed emergere come un eroe pubblico ", ha detto Ricken Patel, direttore esecutivo Avaaz.
 
"Il presidente Dilma Rousseff si trova in un momento cruciale per la sua presidenza. La scelta è chiara. Si può ignorare il popolo brasiliano e  proseguire con 'la distruzione as usual' come sancito nel nuovo Codice forestale o scegliere di esercitare il suo veto e sostenere la richiesta di una nuova legge Deforestazione Zero. Chiediamo di essere visionaria come un vero leader che capisce che con il potere viene la responsabilità ", ha detto Kumi Naidoo, direttore esecutivo di Greenpeace International.
 
Le associazioni  inoltre criticano le disposizioni previste nel disegno di legge, norme che prevedono l’amnistia, un drastico colpo di spugna per chi negli anni passati ha illegalmente ed irresponsabilmente portato avanti una drammatica deforestazione illegale. I condoni proposti non sono accettabili, è una resa avanti a chi sta saccheggiando il nostro pianeta, e inoltre non solo lasciano liberi  i criminali ambientali  ma fanno anche perdere circa  4,8 miliardi di dollari di multe.
 
I gruppi stanno spingendo il presidente Rousseff ad ascoltare i suoi elettori - il  94%  dei quali si dicono preoccupati per l'ambiente, secondo un recente sondaggio condotto per la Confederazione Nazionale dell'Industria - e al movimento globale che chiede un veto ala distruzione del più grande ecosistema forestale del nostro pianeta, l’Amazzonia.
 



Coin e WWF insieme per la tutela del Mediterraneo



Coin e WWF insieme per la tutela del Mediterraneo - "A SEA OF LOVE A SEA OF LIFE"


A SEA OF LOVE A SEA OF LIFE”
Coin e WWF insieme per la tutela del Mediterraneo

Dal 10 maggio in vendita nei negozi Coin i braccialetti e le slogan T-Shirt
il cui ricavato contribuirà alla nascita della nuova Oasi di Scivu in Sardegna


Nell’anno del mancato “Countdown blu” per la tutela delle aree marine - una scadenza internazionale talmente in ‘alto mare’ da essere posticipata al 2020 - Coin risponde all’appello del WWF per la tutela delle nostre coste e dei nostri mari. Dal 10 maggio infatti lancerà la campagna di sensibilizzazione per il Mediterraneo “A sea of love, a sea of life” per aiutare il WWF nell’ambizioso obiettivo scelto per la Festa Oasi WWF 2012 (che avrà luogo il 20 maggio): creare l’Oasi di Scivu ad Arbus in Sardegna. Un vero paradiso di dune alte sabbiose e fitta macchia mediterranea, dove sopravvivono ginepri secolari e il raro cervo sardo. Un'oasi per conservare nella sua integrità uno dei tratti di costa più' belli del Mediterraneo.
Testimonial della campagna WWF il campione di nuoto Massimiliano Rosolino, la comica Teresa Mannino  e il conduttore Francesco Facchinetti.

Per sostenere il progetto Coin dedicherà al Mediterraneo e all’Oasi di Scivu ad Arbus le vetrine dei negozi di tutta Italia erealizzerà un braccialetto e una limited edition di slogan T-Shirt in cotone organico disponibili per lei (“A sea of love a sea of life”) e per lui (“Saving Environment Action”)Il ricavato della vendita e delle donazioni che sarà possibile effettuare negli store nei mesi di maggio e giugno, sarà  interamente devoluto a WWF per sostenere la nascita della nuova Oasi di Scivu ad Arbus.

Pur custodendo l’8% di tutte le specie marine, a oggi meno dell’1% del Mediterraneo è protetto e la sua salute è messa a rischio ogni giorno da inquinamento, pesca eccessiva, turismo di massa e dalla forte antropizzazione. Mentre su circa 8000 chilometri di costa italiana, meno del 30% sono ancora allo stato naturale. E la salute delle coste risente inevitabilmente della salute del mare.. Ma in quali condizioni e con quali fattori di rischio?

Anche per questo il WWF ha deciso di dedicare al mare e agli ambienti costieri la Festa delle Oasi 2012, avviando con il Progetto Scivu un nuovo ambizioso obiettivo di conservazione, da realizzare con l’aiuto di tutti www.wwf.it/oasi . 


4 apr 2012

WWF LE “BUONE NOVE” DELLA SOSTENIBILITA’ ITALIANA


REINVENTIAMO LE CITTA’: I VINCITORI
DAL WWF LE  “BUONE NOVE” DELLA SOSTENIBILITA’ ITALIANA
 Pannolini lavabili, filiera corta, teleriscaldamento d’alta quota, ztl anti-smog, energia pulita e partecipazione…
Il WWF premia le 9 buone pratiche di sostenibilità urbana che hanno reso più green  le nostre piccole e grandi città, a partire dai cittadini
 E DA OGGI AL VIA IL “CITY CHALLENGE” INTERNAZIONALE IN ITALIA, SVEZIA, CANADA, USA, INDIA
 Cresce l’onda di adesioni verso il 31: già confermati 330 Comuni, sul web i video di Elisa, Fabi e Tetes de Bois -  www.wwf.it/oradellaterra
 Buone notizie sul fronte della sostenibilità ambientale delle città: vincere la sfida è possibile e molti italiani sono già sulla buona strada. Tra pannolini lavabili, pani di grano antico, autonomia energetica e mobilità pulita, il WWF annuncia oggi le nove ‘buone pratiche’ realizzate da altrettanti Comuni italiani, che si sono aggiudicate ex equo il concorso “Reinventare le città” lanciato dal WWF in occasione dell’Ora della Terra, l’evento globale che il 31 marzo farà uno spettacolare giro del mondo a luci spente per coinvolgere cittadini, istituzioni e imprese nella lotta al cambiamento climatico e nella svolta che potrà dare al mondo un futuro sostenibile. E da oggi tutti i Comuni italiani potranno partecipare alla sfida internazionale del“City Challenge” che nei prossimi mesi coinvolgerà l’Italia, il Canada, l’India, la Svezia e gli Stati Uniti, nella ricerca della “capitale Earth Hour 2013”.
 Ad aggiudicarsi il riconoscimento per “Reinventare le città” sono state le buone pratiche che hanno considerato la questione ambientale in modo innovativo, sotto il profilo di aria, acqua, cibo, mobilità, rifiuti, consumo del suolo, biodiversità, con un occhio di riguardo per il coinvolgimento attivo dei cittadini. Ecco dunque le “buone nove” selezionate:  Il bikesharing“TOBike”, di TORINO, che mira ad attivare 390 stazioni per 3900 biciclette entro il 2020, con un risparmio di 308 tonnellate di CO2 all’anno, e che già oggi conta 70 stazioni attive con 700 biciclette, 12.000 abbonati e una media di circa 3.000 prelievi al giorno.  --  La campagna “Pannolini lavabili tutta un’altra scelta!” che a FORLI’ CESENA, distribuendo 122 buoni acquisto a poco più di 70 famiglie, ha permesso di risparmiare 732.000 pannolini usa e getta nel giro di 2-3 anni, più che dimezzando le spese per le famiglie e riducendo a monte un utilizzo che rappresenta il 10% dei rifiuti indifferenziati annuali.  --   L’Area C diMILANO, che ha imposto una tariffa di ingresso al centro cittadino e nel solo primo mese ha ridotto di un terzo i veicoli in ingresso all’area, con benefici sulla riduzione delle emissioni inquinanti e ricavi da investire sulla mobilità pubblica.  --  Il progetto di autonomia energetica di FORNI DI SOPRA (UDINE) che ha avviato l’installazione di collettori solari e pannelli fotovoltaici su rifugi, scuola e piscina, di una rete di illuminazione pubblica a LED e di impianto di teleriscaldamento a biomassa forestale di provenienza locale.  --  L’incremento della raccolta differenziata a NAPOLI, che nel 2012 punta a coprire 500.000 abitanti,rispetto agli attuali 240.000.  --  La produzione di elettricità pulita dalle onde del mare, che verrà realizzata aVENEZIA entro fine anno. --   La casa dell’acqua a pannelli solari di VANZAGO, il Comune che ha candidato all’iniziativa ben 14 buone pratiche integrate tra loro e intersettoriali, che nel 2011 ha erogato 730.000 litri di acqua risparmiando 500.000 bottiglie di plastica ed evitando la circolazione di 65 mezzi pesanti per il trasporto delle confezioni. --  Il recupero di filiera corta e antiche culture a ROCCHETTA VARA (LA SPEZIA) che ha incentivato un’attività agricola sostenibile tramite il recupero di terreni incolti e la produzione del pane di Rocchetta da grano di semi tramandati da generazioni dai produttori ormai rari.  --  L’iniziativa “Il padule che vorremmo” che a PONTE BUGGIANESE (PISTOIA) ha coinvolto i cittadini in un processo partecipato per sulla depurazione in Valdinievole e la riqualificazione del Padule di Fucecchio. - Per un totale, considerando soltanto i 135 progetti inviati dai 60 comuni italiani che hanno partecipato, di circa 1milione e 380mila euro investiti e4milioni e 330mila cittadini coinvolti in una svolta green tutta da imitare. (vedi doc allegato)
 “In un momento in cui le politiche nazionali e internazionali stentano a indirizzare la riduzione delle emissioni e della nostra impronta sul pianeta, le buone pratiche dei comuni italiani, nate da idee e risorse attivate volontariamente dagli enti locali e grazie alla partecipazione dei cittadini, dimostrano che la sostenibilità è una rivoluzione possibile e già in corso. Immaginiamo quanto sarebbe più efficace se fosse supportata da specifiche strategie nazionali – ha detto Adriano Paolella, direttore generale del WWF Italia –  Le buone pratiche avviate dai Comuni italiani sono soluzioni creative, realizzabili ed esportabili, in piccoli centri così come in grandi capoluoghi, e possono “ispirare” decine di altri Comuni, ma anche i decisori del nostro Paese, nell’avviare un nuovo modello culturale e nuove forme di economia e partecipazione sociale per il benessere nostro e del pianeta.”
 L’iniziativa è stata possibile grazie al coinvolgimento di Reti e Associazioni, tra cui ANCI, Coordinamento Agende 21 Locali, Associazione dei Comuni virtuosi, Perle Alpine e Borghi Autentici d’Italia, tutte realtà molto attive a fianco degli enti locali nel promuovere scambio culturale e sociale, esempi ed esperienze, utili al tam-tam della sostenibilità.
 E da oggi tutti i Comuni italiani possono candidarsi al City Challenge WWF, la sfida internazionale che premia i migliori Programmi elaborati dalle città per rispondere alle necessità quotidiane dei cittadini (edifici, trasporti, energia) in un futuro rinnovabile. Il City Challenge è stato lanciato l’anno scorso in Svezia premiando la città di Malmo, e da quest’anno si allarga a cinque Paesi pilota: Italia, Canada, India, Stati Uniti e Svezia, con la premiazione delle migliori città in occasione di Earth Hour 2013. I progetti verranno vagliati attraverso il “carbonn® Cities Climate Registry (cCCR)”, una piattaforma per il conteggio delle performances in termini di riduzione delle emissioni di carbonio per fronteggiare i cambiamenti climatici, riconosciuta a livello internazionale e gestita da ICLEI – Governi Locali per la Sostenibilità.
 Per la prima volta nella storia, dal 2007 la maggioranza degli abitanti del pianeta vive nelle città, l’80% in Europa. Come ricorda il dossier WWF “Reinventiamo la città”, i sistemi urbani consumano la gran parte delle risorse naturali ed emettono la maggiore quantità delle emissioni (dirette e indirette) che provocano il cambiamento climatico. Nelle scorse settimane il WWF ha distribuito a centinaia di Comuni italiani uno speciale kit” per la sostenibilità urbana (disponibile suwww.wwf.it/oradellaterra), composto dal dossier “RENIVENTIAMO LE CITTA’” con le 10 mosse per migliorare la sostenibilità delle città e la qualità di vita dei cittadini (green economy, partecipazione, prestazioni energetiche, stop al consumo del suolo e adattamento ai cambiamenti climatici, mobilità sostenibile, reti di biodiversità urbana, orti urbani e agricoltura di prossimità, strade piazze e parcheggi verdi, gestione dei rifiuti, riutilizzo delle acque piovane) e dal rapporto URBAN SOLUTIONS con casi esemplari  già realizzati in tutto il mondo (come Hyderabad (India), che utilizza acque reflue per l’irrigazione, l’Avana (Cuba) che fornisce più del 40% del consumo cittadino di verdure attraverso agricoltura urbana, aFriburgo (Germania) il 50% degli spostamenti avviene a piedi o in bicicletta, Berlino ha riadattato 1.300 edifici ottenendo un risparmio in termini energetici del 26%).  
 E INTANTO CRESCE L’ONDA DI EARTH HOUR: 330 COMUNI, I VIDEO SUL WEB
A poco più di una settimana dall’evento, la partecipazione monta in un crescendo di iniziative. A oggi sono oltre 330 i Comuni italiani ad aver aderito (erano 240 nell’edizione passata), che spegneranno monumenti simbolo come Castel Sant’Angelo e laCupola di San Pietro a Roma, il Teatro alla Scala di MilanoPalazzo Ducale a Venezia, la Torre di PisaDuomo, Battistero e Ponte Vecchio a Firenze, la Mole Antonelliana di Torinol’Arena di Verona, i Sassi di Matera, la Valle dei Templi di Agrigentoe tantissimi altri.
Mentre sul web rimbalzano i video messaggi di Elisa e Niccolò Fabi che il 31 marzo, all’evento centrale di Castel Sant’Angelo a Roma, saranno ospiti del concerto-spettacolo dei Tetes de Bois, “Palco a Pedali-Goodbike”, il primo eco-spettacolo al mondo in cui  l’energia elettrica che illumina il palco e lo fa suonare viene interamente generata dalle biciclette di 128 ‘donatori di energia’ reclutati sul web e che per l’occasione sarà dedicato all’Ora della Terra del WWF.
 COMING SOON:  ACHIM STEINER (direttore UNEP e vice segretario ONU), A ROMA PER LA PECCEI LECTURE. Quest’anno L’Ora della Terra è l’appuntamento clou per il grande pubblico della “road map” di iniziative WWF verso Rio+20 e sarà preceduto, il 30 marzo a Roma, dalla Lecture di Achim Steiner,  direttore esecutivo del Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e vice segretario generale dell’ONU, protagonista del percorso verso RIO+20, che spiegherà perché la Green Economy è la chiave di volta per riemergere dalla crisi economica mondiale e per riprogrammare, per  noi e per le future generazioni,un’economia che non scinda il profitto da equità sociale e tutela dell’ambienteL’appuntamento è alle 9.30, Sala Minerva – Palazzo De Carolis, Via del Corso – Ingresso Via Lata, 3.
 I PATROCINI 2012
L’edizione di Earth Hour 2012 ha ricevuto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica, e i patrocini del Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, Conferenza delle Regioni e Province Autonome, Regione Lombardia, Regione Toscana, Roma Capitale, Comune di Milano, Comune di Firenze, Comune di Siena, Comune di Perugia, Comune di Bologna, Comune di Napoli, Provincia di Caserta, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Federciclisti, FIAB, ANCI, Associazione Italiana Comuni Virtuosi, Coordinamento Agende 21 Locali.


ambiente - WWF: L’ORA DELLA TERRA, CHIAMATA ALL’AZIONE PER IL PIANETA PER DUE MILIARDI DI PERSONE IN TUTTO IL MONDO… E OLTRE




PER LA PRIMA VOLTA LA ‘OLA’ DI BUIO “TWITTATA” DALLO SPAZIO DALL’ASTRONAUTA ESA

IL VIDEO-MESSAGGIO DI BAN-KI MOON E LE APP ONLINE
MENTRE A LONDRA 3MILA SCIENZIATI RIBADISCONO L’ALLARME CLIMATE CHANGE

E DOMANI 30 MARZO A ROMA IL DIRETTORE DELL’UNEP ACHIM STEINER PARLA DI GREENECONOMY
I video, le news e gli appuntamenti Earth Hour in tutta Italia su www.wwf.it/oradellaterra

L’Ora della Terra WWF, la più grande mobilitazione globale contro i cambiamenti climatici che il 31 marzo darà il via a un emozionante giro del mondo a luci spente attraverso tutti i fusi orari, lancia una sentita chiamata all’azione, supportata anche dal video-messaggio del segretario delle Nazioni Unite Ban-ki Moon, ai 2 miliardi di persone e alle migliaia di città, istituzioni, comunità e imprese che in tutto il mondo parteciperanno all’evento, perché si impegnino subito in azioni concrete per fermare i cambiamenti climatici e garantire un futuro sostenibile, e quindi la vita, alla nostra civiltà e alla natura.

Proprio oggi a Londra si conclude la conferenza “Planet Under Pressure”, organizzata dai più autorevoli programmi internazionali di ricerca sui cambiamenti globali che ha riunito quasi 3 mila scienziati provenienti da tutto il mondo. La situazione è chiara: siamo di fronte a una grande accelerazione dell’impatto delle attività umane sui sistemi naturali e se non agiamo subito si rischia di raggiungere i tipping points, le soglie di non ritorno. Le attuali azioni di mitigazione del cambiamento climatico non sono infatti sufficienti per evitare che l’aumento della temperatura media globale superi la soglia dei 2˚C rispetto ai livelli preindustriali. E il riscaldamento globale minaccia la salute umana, la sicurezza alimentare e idrica, gli ecosistemi. La fusione dei ghiacciai in Artico, per esempio, ha subito negli ultimi 5 anni un’accelerazione tale da far pensare che il livello di soglia sia drammaticamente vicino, con conseguenze tragiche sui livelli del mare, sulle grandi direttrici delle correnti marine e atmosferiche, sullo stesso equilibrio idrico terrestre.

Di fronte alla minaccia dei cambiamenti climatici serve una mobilitazione straordinaria di tutti gli abitanti del Pianeta, per trovare insieme piccole e grandi soluzioni, ripensare il proprio stile di vita, produzione e di consumo, modificando abitudini individuali e collettive che minacciano la sopravvivenza della specie umana e degli ecosistemi – ha detto Adriano Paolella, direttore generale del WWF Italia - L’Ora della Terra organizzata dal WWF in tutto il mondo non è un momento rituale. E’ una ‘chiamata all’azione’ per il pianetaa cui rispondono quasi 2 miliardi di persone a tutti i livelli della società, insieme a migliaia di istituzioni e imprese, dimostrando che il mondo è già pronto per un futuro diverso, all’insegna della sostenibilità.”

A rafforzare l’appello al cambiamento, quest’anno ancora più forte perché guarda al vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Rio+20, a giugno, domani a Roma il direttore esecutivo dell’UNEP Achim Steiner spiegherà perché la Green economy è la chiave per uscire dalla crisi economica e assicurare al mondo un futuro più sostenibile e più equo*. Mentre ilsegretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, nel suo video-messaggio per l’Ora della Terra, invita cittadini, istituzioni e imprese a spegnere le luci pensando a quel 20% di uomini, donne e bambini che non hanno accesso all’elettricità “Spegnere le luci è un simbolo del nostro impegno per garantire energia sostenibile a tutti. Dobbiamo alimentare il nostro futuro con energia pulita, efficiente e accessibile. Se agiamo insieme possiamo accendere un futuro più luminoso.”

E quest’anno per la prima volta l’Ora della Terra supera i confini planetari e va in orbita grazie all’Agenzia Spaziale Europea (ESA). L’astronauta olandese Andre Kuipers, di stanza nella Stazione Spaziale Internazionale, terrà d’occhio il nostro pianeta mentre le luci si spegneranno e twitterà in diretta foto e commenti da @Astro_Andre (si realizza così uno dei più divertenti spot realizzati per le precedenti edizioni di Earth Hour “Houston, you got a problem?” “No, you got a problem!”, guardalo qui).

Tornando sulla terra buone notizie arrivano dai posti più inaspettati. Nonostante il recente colpo di stato che ha rovesciato il dittatore libico Gheddafi due adolescenti stanno organizzando il primo evento Earth Hour in Libia. Il biker Vittorio Brumottimanderà il suo messaggio per Earth Hour dalla  scalata-record per raggiungere la cima dell’Everest in bicicletta, mentre in tutto il mondo si spegneranno monumenti simbolo come la Tour Eiffel e il Louvre, l’Empire State Building, l’edificio più alto del mondo Burj Khalifa, la Grande Muraglia Cinese, la Table Mountain a Cape Town, le mura di Edimburgo, Buckingham Palace, il Tower Bridge e il Big Ben a Londra, il Cristo Redentore di Rio e i 938 siti dell’UNESCO in uno straordinario giro del mondo attraverso tutti i fusi orari.

IN ITALIA l’ondata di adesioni ha superato di gran lunga le precedenti edizioni con più di 350  Comuni coinvolti (erano 240 l’anno scorso)che spegneranno monumenti come Castel Sant’Angelo, la Cupola di San Pietro e il Quirinale a Roma, il Teatro alla Scala di Milano, piazza San Marco a Venezia, la Torre di Pisa, il Duomo  e Ponte Vecchio a Firenze, la Mole Antonellianadi Torino, i Sassi di Materal’Acquario di Genova, la Valle dei Templi di AgrigentoPalazzo Reale e il Maschio Angioino a Napoli, i ponti di Calatrava a Reggio Emilia, la Villa Reale di Monza, la cui facciata dall’anno scorso è interamente illuminata a led, alcuni dei principali beni del FAI – Fondo Ambiente Italiano, i piccoli Comuni delle “Perle Alpine” (tra cui Forni di Sopra, Sauris e Moene), oltre ai 9 comuni premiati per le buone pratiche di sostenibilità dal concorso “Reinventiamo le città” – City Challenge. Moltissime iniziative, concerti, cene a lume di candela, osservazioni delle stelle saranno organizzate dalla rete WWF nelle piazze, nelle Oasi WWF e negli agriturismi della rete Fattorie del Panda (l’elenco degli appuntamenti suwww.wwf.it/oradellaterra)Tutti potranno arricchire la fotogallery ufficiale la serata caricando la propria foto, prima e dopo lo spegnimento,  su http://upload.wwf.it/earthhour.

L’evento centrale per l’Italia sarà a Roma, nella suggestiva cornice di Castel Sant’Angelo, dove l’etoile della danza Roberto Bolle darà il via allo spegnimento del monumento e della vicina Cupola di San Pietro, mentre non lontano 128 “donatori di energia” in bicicletta alimenteranno il concerto-spettacolo dei Tetes de Bois “Palco a Pedali – Goodbike”, ospiti Elisa eNiccolò Fabi, il primo eco-spettacolo al mondo in cui  l’energia elettrica che illumina il palco e lo fa suonare viene interamente generata dall’energia di biker volontari, reclutati in pochi giorni sul web, dando vita a un viaggio nel mondo della bicicletta tra immagini, canzoni, racconti e poesia.

E  mentre CISCO sta calcolando i viaggi aziendali, e quindi le emissioni di CO2, risparmiati dalle aziende che partecipano allaTravel free week (26-31 marzo), la giuria WWF renderà noto oggi il primo vincitore dell’ironico contest fotografico sui “PECCATI VERDI” di WWF-Coin, che si aggiudicherà un posto tra i “donatori di energia” a pedali per l’evento di Roma (l’estrazione dei viaggi premio e i vincitori della giuria popolare saranno invece resi noti nei prossimi giorni). I divertenti video dei peccatori green raccolti “on the road” disponibili sul sito www.coin.it/peccatoverde .

SPECIALE WEB: SOCIAL, APP, CHECK-UP ENERGETICI E LE SFIDE GLOBALI PER IL PIANETA
Tantissime iniziative organizzate sul web, dove cittadini e testimonial, come Elisa, Niccolò Fabi, Roberto Bolle, i Tetes de Bois, ma anche Totti, Marco Mengoni, Paola Saluzzi, Paola Maugeri, Massimiliano Rosolino, la nazionale di rugby e la Teramo basket stanno facendo girare l’evento, postando, twittando e diffondendo i loro video-messaggi in un tam-tam sempre crescente.
> I WILL IF YOU WILL: sono centinaia le “sfide per il pianeta” lanciate sulla piattaforma internazionale “I will if you will”, come quella del pianista italiano Christian Calcatelli, che suonerà per 8 ore di fila in diretta su Youtube se 5000 persone accetteranno di fare la raccolta differenziata; del direttore WWF internazionale Jim Leape, che applicherà un radiotrasmettitore a un tonno tosso nel Mediterraneo se 10.000 persone scaricheranno la guida WWF al consumo sostenibile di pesce; di un gruppo vocale sudafricano che farà un concerto gratuito se 50.000 loro fan rinunceranno alle bottiglie di plastica; di un ragazzo serbo che farà 1.000 esercizi di parkour in 24 ore se 1000 persone scollegano i loro caricabatterie inutilizzati; di una ragazza francese che seguirà una dieta vegetariana per due giorni alla settimana per ogni persona che dimezzerà il suo consumo di carne. Per lanciare e accettare le sfide: www.wwf.it/oradellaterra - I WILL IF YOU WILL
> CHECK UP ENERGETICO ONLINE: A tutti quelli che visiteranno il sito italiano dell’evento www.wwf.it/oradellaterraOfficinae Verdi mette a disposizione un check-up online per determinare l’efficienza energetica della propria abitazione.
> LA APP “L’ORA DEL WWF”: per I-Phone e Android, la piattaforma con il count-down verso lo scoccare dell’Ora della Terra, i video e gli appuntamenti e il Test di sostenibilità per scoprire se siamo “eco-virtuosi”, “consapevoli” o “menefreghisti”, con tante possibilità per migliorare. (realizzata con Iperdesign)
> SOCIO WWF PAPER-FREE: il WWF ha lanciato la membership “Paperfree - Specie digitale”, la nuova iscrizione completamente digitale, che prevede solo comunicazioni via mail ed sms, speciali abbonamenti a riviste digitali e nuove ed esclusive app WWF, senza alcun uso della carta. Pensata per chi ama postare, twittare e taggare, è online suwwf.it/paperfree e promossa grazie all’aiuto di Luca Argentero.
> LA T-SHIRT DELL’ORA DELLA TERRA è disponibile su www.wwf.it/pandagift


I PATROCINI
L’edizione di Earth Hour 2012 ha ricevuto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica, e i patrocini del Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, Conferenza delle Regioni e Province Autonome, Regione Lombardia, Regione Toscana, Roma Capitale, Comune di Milano, Comune di Firenze, Comune di Siena, Comune di Perugia, Comune di Bologna, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Federciclisti, FIAB, ANCI, Associazione Italiana Comuni Virtuosi, Coordinamento Agende 21 Locali.

L’ORA DELLA TERRA E LE IMPRESE
Per dimostrare che un cambiamento è possibile, oltre a Cisco e Coin, altre imprese partner del WWF hanno risposto all'appello di Earth Hour impegnandosi in azioni concrete per diminuire i propri impatti ambientali e ispirare altre aziende a fare altrettanto. Dodo inizierà a produrre il packaging dei suoi prodotti e i suoi leaflet in carta certificata FSC, mentre I Provenzali si impegnerà nella produzione di confezioni 100% ecologiche. Sulla sensibilizzazione dei propri dipendenti e clienti hanno invece puntato Auchan, Birra Peroni, Berendsohn, SACE, DHL e Mutti; quest’ ultima, impegnata a ridurre la propria impronta idrica, ha anche avviato attività di formazione verso i propri agricoltori su questo tema. UniCredit, oltre a spegnere i suoi edifici più rappresentativi in tutta Europa, ha scelto di fornire gratuitamente a tutti i dipendenti che ne faranno richiesta la UniCredit Card WWF (la carta di credito che devolve il 3 per mille delle spese a favore del sistema delle Oasi WWF); inoltre UniCredit sarà la prima azienda ad aderire alla campagna di iscrizione WWF “Paperfree”, che regalerà ai propri dipendenti per il primo anno. Il Gruppo cartario Sofidel (noto per il marchio Regina), membro del programma WWF Climate Savers, ha dichiarato che consoliderà ulteriormente l’impegno in termini di ricorso a fonti forestali certificate.Electrolux in occasione di questo evento presenterà "Future Insight", il nuovo rapporto biennale dedicato alle strategie messe in atto dal gruppo per un futuro più sostenibile. Officinae Verdi infine ha deciso di aderire mettendo a disposizione di tutti i visitatori del sito wwf.it/oradellaterra un servizio di “check up online” volto a determinare il livello di efficienza energetica della propria abitazione.

**VENERDI: DRETTORE DELL’UNEP ACHIM STEINER A ROMA
Nel suo unico appuntamento italiano prima del vertice ONU sullo Sviluppo Sostenibile di giugno il Direttore del Programma Ambientale dell’ONU - UNEP Achim Steiner anticipa i temi caldi che saranno discussi a Rio+20 e spiega perché la Green Economy è la chiave di volta per riemergere dalla crisi economica mondiale e riprogrammare  un’economia che non scinda il profitto da equità sociale e tutela dell’ambiente. Venerdì 30 ore 9.30  a Roma Palazzo de Carolis – “Imparare a vivere su un unico Pianeta, verso il summit Rio+20”, per la Aurelio Peccei Lecture organizzata da WWF Italia e Fondazione Aurelio Peccei.


16 mar 2012

WWf - RICETTE ANTI-CRISI PER LA PESCA ARTIGIANALE:




RICETTE ANTI-CRISI PER LA PESCA ARTIGIANALE:


PESCATORI E AREE MARINE PROTETTE SI METTONO ‘IN RETE’
Nelle aree tutelate il “capitale/pesca” cresce fino a 10 volte

MEETING” DEL MEDITERRANEO
17-18 MARZO, NELLA RISERVA DI TORRE GUACETO IN PUGLIA
Primo scambio di esperienze tra rappresentati della piccola pesca e aree marine protette promosso dal Progetto MedPAN nord, Parco Port Cros, Riserva di Torre Guaceto, WWF e Federparchi,

FOTO-VIDEO OPPORTUNITY PER LA STAMPA DOMENICA – 18 MARZO
con i pescatori nella Riserva di Torre Guaceto.

     Lo stato di crisi delle risorse di pesca in molta parte degli Oceani riguarda anche il mare nostrum: l’82% delle specie pescate in Mediterraneo è sovra sfruttato e le ripercussioni si fanno sentire soprattutto su alcune categorie professionali. Si può dire, infatti, che oltre a tonno rosso, pesce spada, nasello e triglie a rischio ci siano anche i pescatori artigianali del Mediterraneo con la loro flotta di  65.000 imbarcazioni in tutta la Comunità Europea (di cui la maggior parte proprio nel Mediterraneo): sebbene non invadano le piazze, questi professionisti vivono sulla propria pelle gli effetti nefasti della pesca industriale e dei suoi metodi non sostenibili.

Contro l’impoverimento degli habitat e delle specie ittiche l’ancora di salvezza è data proprio dalle aree dove il mare è protetto: secondo uno studio* effettuato sul campo da Enric Sala, per conto della National Geographic Society, le Aree marine protette quando ben gestite possono far ‘fruttare’ il capitale della pesca da 5 a 10 volte. L’effetto della protezione è il ripopolamento di specie pregiate, un surplus di pesce che una volta fuori dalle aree protette può essere ‘prelevato’ dai pescatori senza che si intacchi il ‘capitale’ protetto. Stesso ‘effetto tutela’ è stato riscontrato nella Riserva di Torre Guaceto, un’area marina protetta vicino Brindisi co-gestita dal WWF dove il pescato nella zona  esterna dell’area è quasi triplicato dopo un fermo pesca di appena 5 anni.
In questa, come in altre Riserve del Mediterraneo, l’approccio di co-gestione ha garantito il coinvolgimento dei pescatori artigianali e la loro effettiva collaborazione nella creazione di piani di pesca auto-gestiti, con benefici sia per la gestione delle Riserve, ovvero, riduzione dello sforzo di pesca, ma anche per i pescatori stessi. Se da un lato la pesca industriale contribuisce a impoverire habitat e fauna ittica con reti a strascico sotto costa dall’altro ci sono i tramagli, reti da posta e nasse, tutti sistemi selettivi e poco impattanti che, se ben gestiti nei tempi e nelle aree più idonee, portano benefici per tutti. L’Unione Europea però non garantisce il riconoscimento della funzione dei pescatori artigianali, che spesso contribuiscono anche a promuovere il patrimonio culturale ed economico locale, né tantomeno offre un sostegno adeguato nonostante la pesca artigianale risulti spesso compatibile con l’equilibrio ambientale.

IL MEETING DI TORRE GUACETO
Per mettere ‘in rete’ pescatori artigianali e gestori di Aree marine protette del Mediterraneo su questo tipo di esperienze si svolgerà il  primo Meeting “MEDITERRANEO - Pescatori artigianali nelle Aree marine protette”  organizzato dal Progetto MedPAN Nordche riunisce, sotto l’egida del WWF Francia,  12 esperienze ‘clou’ tra aree protette e comunità di pescatori di 6 paesi europei, tra cui l’Italia. Sabato 17 e domenica 18 marzo saranno oltre 50 i partecipanti a confronto : l’obiettivo del Meeting è proprio quello di favorire lo scambio tra esperienze dei pescatori artigianali che hanno collaborato con le Aree marine protette in Italia, Francia, Spagna, Croazia, Grecia. Si parlerà del coinvolgimento dei pescatori nelle attività di gestione e monitoraggio delle Aree Marine Protette, della competizione con altri tipi di pesca e del contributo che la pesca artigianale fornisce al patrimonio culturale ed economico locale oltre alla promozione delle opportunità economiche alternative, come il pescaturismo. Verrà illustrata inoltre la nuova Piattaforma Mediterranea della Pesca Artigianale, un’associazione di pescatori che vogliono salvare se stessi salvando le proprie risorse.



*Lo studio è stato pubblicato il 29 febbraio 2012 sul sito che raccoglie le più aggiornate ricerche scientifiche peer-review PLoS ONEed è stato effettuato con il sostegno del Consiglio nazionale delle Ricerche spagnolo, il Pew Charitable Trust, Oak Foundation, Lenfest Ocean Program e la National Geographic Society.

6 mar 2012

WWF PER # SOSBrazil


WWF PER # SOSBrazil
OGGI SU TWITTER  LA CAMPAGNA MONDIALE PER LE FORESTE DEL BRASILE

L’equivalente di 5 miliardi di dollari americani in eco-crimini saranno "perdonati"
se la nuova legge passerà
 
Il mondo “twitta” per le foreste del Brasile. Con l’hashtag  # SOSBrazil il WWF Brasile, insieme a Greenpeace e altre associazioni brasiliane, ha lanciato oggi sul social network un appello al presidente brasiliano Dilma Rousseff per bloccare la riforma della legge forestale, che rischia di “perdonare” l’equivalente di 5 miliardi di dollari in eco-crimini e mettere a serio rischio la tutela delle foreste brasiliane.

Il Brasile ha costruito una ben meritata reputazione sulla foresta e la tutela dell'ambiente.
Tuttavia, nonostante l'opposizione della popolazione brasiliana e contro le prove scientifiche e la consulenza legale, il  6 o 7 marzo il Congresso Nazionale brasiliano vuole approvare le modifiche alla legge forestale. Questo si tradurrà in un grave danno ambientale, politico ed economico.

“Alla vigilia del vertice di Rio+20  del 20 giugno 2012, il governo brasiliano rischia una perdita enorme di fama internazionale nel campo della biodiversità e della protezione del clima, visto che  si è impegnata a ridurre del 80% la deforestazione in Amazzonia, del 40% nel Cerrado  riducendo di conseguenza la crescita delle emissioni di gas serra fino al 39% entro il 2020. Entrambi gli impegni sono collegati e sarà impossibile soddisfarli  se la proposta diventerà legge.

Salvare le foreste deve essere un impegno di tutti noi contrastando norme come questa e promuovendo giorno dopo giorno acquisti responsabili, dai libri ai quaderni, dai mobili al parquet acquistiamo legno e suoi derivati certificati come quelli certificati FSC.

Invitiamo il Governo Monti a recuperare il tempo perduto e a fare si che l'Italia, uno dei più importanti mercati al mondo di legname tropicale e non solo, nomini finalmente la sua Autorità FLEGT Forest Law Enforcement, Governance and Trade e crei quel sistema di gestione e monitoraggio delle norme in materia di commercio di legname che sono richieste dalla UE  nel nuovo Regolamento per contrastare il commercio illegale del legname a cui finora il nostro paese non ha dato ancora seguito, ultimo in Europa.” Ha detto Massimiliano Rocco responsabile foreste WWF Italia.

La nuova legge brasiliana proposta prevede di:
-          Legalizzare  milioni di ettari illegalmente liquidati,  attraverso l'amnistia
-          Aumentare le emissioni di gas serra, minando gli sforzi della comunità globale per mantenere il riscaldamento globale sotto i 2 ° C
-          Ridurre drasticamente la protezione di molti ecosistemi sensibili, come sorgenti, zone umide e le mangrovie
-          Aumentare il rischio di inondazioni e frane e causare problemi di approvvigionamento idrico
-          Ridurre gli obblighi di ripristino delle foreste in habitat vulnerabili che sono importanti per la salvaguardia delle persone, dei servizi ambientali e della biodiversità
-          sarà quasi impossibile da far rispettare e promuoverà ulteriormente la deforestazione

L’appello è stato lanciato insieme da  WWF Brasile, Greenpeace Brasile, SOS Florestas, Comite Brasil, al Presidente brasiliano Dilma Rousseff:
1. Raccomandiamo caldamente al presidente Dilma Rousseff di intervenire nel processo di revisione della legge forestale, per una corretta valutazione scientifica dei suoi potenziali impatti e una discussione più approfondita con il popolo brasiliano.
2. Se la revisione verrà fatta in tutta fretta dal Congresso esortiamo il Presidente Dilma Rousseff  a opporsi a qualsiasi testo che sarebbe in contrasto con la promessa "per evitare ogni variazione normativa che consenta la deforestazione illegale o dare l'amnistia ai criminali ambientali" che hanno violato la legge prima del 2008. Si prega inoltre di porre il veto su qualsiasi testo che consentirebbe alle proprietà rurali fino a 440 ettari di avere gli stessi benefici legali riservati ai piccoli produttori familiari, e qualsiasi testo che permetterà agli Stati e ai comuni di creare eccezioni al quadro normativo federale.

Alcune alternative disponibili sono:
La pianificazione dell'utilizzo del territorio per un massimo di 61 milioni di ettari di pascoli improduttivi, che sono prontamente disponibili per la coltivazione, senza ulteriore deforestazione
Aumentare l'efficienza del settore zootecnico
Introduzione di una strategia per la produzione sostenibile nel settore agricolo e del bestiame
Attuazione e aumento dei meccanismi nazionali e internazionali per il risarcimento dei servizi ambientali.


5 mar 2012

WWF: “BASTA CON LA PESCA SCONSIDERATA:


RIFORMA DELLA PESCA UE
WWF: “BASTA CON LA PESCA SCONSIDERATA: SALVATE PESCI E PESCATORI”
 
Il WWF presenta al Parlamento Europeo la petizione “More Fish” che ha già raccolto 100.000 adesioni. Obiettivo: 500.000 firme entro settembre
 
Per aderire alla petizione www.wwf.it/petizionepesca 
 
Con la petizione WWF “More Fish” già vicina alle 100.000 firme, l’Associazione e i cittadini chiedono a gran voce al Parlamento Europeo di salvare pesci e pescatori, in una parola la pesca. E’ l’appello ribadito oggi durante un incontro del WWF al comitato petizioni del Parlamento Europeo, per presentare l’iniziativa, lanciata online in tutta Europa, e dare voce alle richieste dei cittadini europei che hanno già aderito e che aderiranno da qui a settembre: smetterla con la pesca eccessiva e impegnarsi per salvare la biodiversità marina, la pesca e il suo indotto.
 
Il 75% degli stock europei di pesce è sovrasfruttato e si stima che la Comunità Europea perda ogni anno circa 3 miliardi di euro, di quelli che potenzialmente un settore della pesca ben gestito determinerebbe.
 
Secondo migliaia di cittadini europei il Parlamento Europeo non può fallire nel suo compito: la riforma della Politica Comune della Pesca deve essere drastica e risolutiva – ha detto Marco Costantini, responsabile Mare del WWF Italia – Se l’Europa voterà per lo status quo, non riusciremo a salvare i nostri mari, i pesci, né il settore della pesca. Al contrario, una riforma nuova e ambiziosa potrà assicurare il recupero degli stock di pesce, migliori profitti e migliori posti di lavoro. Il nostro obiettivo è raggiungere le 500.000 firme entro settembre per dimostrare ai membri del Parlamento Europeo che i cittadini tengono a una pesca sostenibile e li ritengono responsabili della sua realizzazione.”
 
La Commissione Europea ha inviato la sua proposta di riforma della pesca al Parlamento Europeo l’estate scorsa perché sia vagliata e adottata. La proposta verrà discussa ampiamente nei prossimi mesi.
 
Il WWF consegnerà tutte le firme raccolte con la petizione a settembre, prima di un importante voto plenario sulla Riforma della Politica Comune della Pesca, previsto per il 12 settembre.
 
Le migliaia di cittadini che hanno firmato la petizione del WWF “The ‘More Fish’ Petition” chiedono al presidente e ai membri del Parlamento Europeo di:
§  fermare la gestione a breve termine della pesca, promuovere una gestione che assicuri che la pesca venga gestita a livello di bacino, il tutto per determinare nel piu’ breve tempo possibile il recupero degli stock
§  fermare lo spreco economico e di specie predisponendo una serie di regole per fare in modo che i pescatori peschino solo quello che vogliono
§  fermare la pesca eccessiva e sconsiderata applicando le regole europee anche a quei pescherecci europei che pescano in acque internazionali e nel mondo intero.
 
 

24 feb 2012

WWF: LA UE FALLISCE ANCORA NELLA TUTELA DELLE FORESTE


Secondo il Barometro 2012 sul mercato del legname promosso dal WWF, l’Italia è tra i paesi peggiori in Europa, manca totalmente una azione di governo  per la gestione del mercato del legname e delle norme in materia.

I 27 Paesi dell'UE non stanno facendo abbastanza per arginare il flusso di legname, illegale e non sostenibile, nonostante l’imminente entrata in vigore delle due norme specifiche promosse dalla UE  per fermarne l'importazione, questo è quanto emerge dal ‘Government Barometer on Illegal logging and Trade 2012” promosso dal WWF.


Finora solo quattro paesi sono realmente pronti a importare legname provvisto di licenza, ai sensi del regolamento FLEGT (Forest Law Enforcement, Governance and Trade)  regolamento entrato in vigore nel 2005. E ben nove paesi non hanno ancora messo in atto nessuna delle necessarie misure di applicazione del regolamento UE per il controllo del commercio del legname, che dovrebbe essere puntualmente implementato dal 3 Marzo 2013.


L'indagine del WWF condotta i tutti i Paesi interessasti  ha rilevato come i migliori risultati, con 12 punti su un massimo di 18, siano rispettivamente quelli della Germania, Paesi Bassi e Regno Unito mentre l’Italia è all’ultimo posto con soli 2 punti.

Il Regno Unito è risultato essere il migliore, con le migliori prestazioni, ma è diventato uno dei più lenti in termini di miglioramento delle sue prestazioni” è quanto afferma Beatrix Richards, responsabile della politica forestale e del commercio al WWF UK, "lo studio dimostra che gli Stati membri dell'UE avranno un anno molto impegnativo se vorranno  garantire che questi due importanti strumenti legislativi entrino in vigore per escludere il commercio illegale di legname . "
Dall’analisi emerge inoltre che solo sette paesi stanno compiendo buoni progressi nel garantire che tutte le istituzioni pubbliche acquistino solo legname legale e sostenibile. Ben 11 paesi non hanno ancora tale politica in atto, avendo ancora legname illegale nelle loro catene di fornitura, e il monitoraggio della qualità di esecuzione è molto debole. Eppure l’idea di utilizzare la politica degli appalti pubblici per stimolare la domanda di legname prodotto in modo sostenibile e di origine legale nasce dal vertice di Rio nel 1992 e dall’Iniziativa Agenda 21, ma da allora sono pochi i progressi realmente avvenuti .
I paragoni tra i punteggi  nel corso delle indagini Barometro (2004-2012) evidenziano che il Belgio, la Francia e la Slovenia sono quelli le cui istituzioni hanno saputo affrontare gli impegni assunti con maggiore attenzione e professionalità e sono risultati i migliori. I Paesi che hanno avuto le peggiori performance e sono oggi i più pericolosi esecutori complessivi delle norme nel 2012, segnando due punti o meno, su un punteggio totale più di 18, sono stati Italia, Estonia, Finlandia, Grecia, Slovacchia e Spagna.
E’ impressionate vedere come l’Italia, che è uno dei maggiori mercati europei di legname e di suoi derivati,  non sia riuscita a definire ed a promuovere una puntuale politica di gestione della materia” dichiara Rocco Responsabile del Programma TRAFFIC, Specie e Foreste del WWF Italia “Le istituzioni non sono neppure riuscite ad identificare l’Autorità delegata a gestire la materia e negli scorsi mesi la EU ci ha sollecitato affare ciò con lettera scritta.
La mancanza di una Autorità FLEGT e di una corretta applicazione delle norme oltre che rendere il nostro mercato ancora più insostenibile e responsabile della distruzione delle foreste del pianeta, rischia di compromettere anche il mantenimento e lo sviluppo di un intero settore produttivo del nostro paese, da quello del mobile alle cucine alla carta stampata, che vale   svariati miliardi e impiega centinaia di miglia di addetti ” continua Rocco “inoltre la mancata definizione di autorità e politiche rischia anche di fare scattare una nuova procedura di infrazione nei nostri confronti e in questo momento tutto ciò sarebbe ancora più paradossale”.
Ci auguriamo che il Governo sappia risolvere questo problema quanto prima e recuperare il tempo finora perso e la credibilità di un Paese che è leader nel mondo per la sua industria del mobile” dichiara Stefano Leoni , Presidente del WWF Italia.
Una delle azioni di punta da parte dell'UE, che  sta lavorando con i paesi tropicali, è quella di stipulare accordi volontari di partenariato (VPA) che permetteranno al legname concesso in licenza da questi paesi di entrare nell'Unione Europea, sia ai sensi del regolamento FLEGT e del regolamento UE del legname. Solo sei Stati membri dell'UE sono attualmente impegnati attivamente in questo e l’Italia non è uno di questi.
A meno che i governi dell'UE non facciano responsabilmente di più nei prossimi mesi i prodotti in legno venduti in tutta l'UE saranno ancora responsabili della deforestazione e i nostri mercati rappresenteranno una minaccia seria per le ultime foreste tropicali del pianeta, minacciando e compromettendo relazioni sociali e devastando gli habitat naturali di intere arre del sudest asiatico dai Monti Annamiti tra il Vietnam ed il Laos, alle foreste della Birmania, alle isole di Sumatra e del  Borneo o nel bacino amazzonico o in quello del Congo per citare alcuni. Gli impatti dei processi di disboscamento illegali e insostenibili stanno compromettendo il futuro di migliaia di specie e portando all’estinzione alcune di quelle più carismatiche dagli oranghi ai gorilla, dalle tigre ai gibboni oltre a contribuire significativamente ai processi di cambiamenti climatici.
Continua Massimiliano Rocco "Solo una adeguata legislazione può garantire la legittimità del mercato del legno. E’ necessario continuare a stimolare la domanda per la gestione sostenibile delle foreste, acquistando legname certificato attraverso sistemi credibili di certificazione come l’FSC ®  per garantire sia la legalità che la gestione responsabile. Ciò contribuirà a garantire che quello che stiamo acquistando non sta distruggendo gli unici mezzi di sussistenza per milioni di persone che vivono delle foreste e dei loro prodotti e la nostra unica biodiversità. "