29 mar 2010

29/3 La Lega e la sconfitta a Nord (della sinistra Arduino Rossi)

La Lega è il secondo partito che canta vittoria, dopo quello senza leader dell'astensione, fatto prevedibile perché aveva giocato sul malcontento popolare e la sicurezza, prima priorità degli italiani.
Un avvenimento insolito si nota invece: la sinistra vince non solo nel centro Italia, ma pure in alcune realtà del Sud come la Puglia, con Nichi Vendola.
Un tempo erano le roccaforti dei lavoratori a Nord che davano i voti alla sinistra: oggi non è più così, ma questo non è un bene.
Non esiste più il partito dei lavoratori?
E' un guaio per un Paese che ha una costituzione, dove si dichiara che la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro: il lavoro così non interessa più, neppure dal punto di vista ideologico.
L'estrema sinistra preferisce corteggiare i gruppi di emarginati, di disperati, o gli extracomunitari.
Eppure esistono ancora gli operai: c'è un'Italia che si vergogna delle sue origine contadine, dei padri operai e dei nonni zappatori.
I dati però sono chiari: siamo diventati una nazione industriale, solo in parte, negli anni Sessanta.
Solo nel secondo dopo guerra i contadini smisero di essere la maggioranza assoluta dei lavoratori, scendendo sotto il 50%.
Bossi ha affermato che la sinistra non c'è più nel Nord: non è proprio così, ma i lavoratori non votano più un partito in particolare.