Stampato da QuaStampa.it
Arianna allo Specchio
Iezzi Arianna
Pag. 84
Dicembre 2009 Euro 12
Iezzi Arianna
Pag. 84
Dicembre 2009 Euro 12
Arianna è una poetessa non alla sua prima esperienza e così ci ha voluto dare una prova di versi che sono intimi, ma non troppo, personali ed un po' enigmatici.
Si incomincia con liriche luminose: “Musica, sempre musica. Luci accese per avvisare che ci sei...”
I sentimenti sono lievi e gentili, lei osserva e guarda, forse con sguardo di bambina che scopre il mondo: ”Un sorriso, un semplice sorriso basta per essere felici”.
Arianna però conosce pure una sua poetica in apparenza “assurda”: “Aprire bidoni della spazzatura e trovarli pieni. Aprire i bidoni della spazzatura e trovarli vuoti”.
Le cose normali quindi hanno qualcosa di sorprendente, il banale e l'ovvio appare come qualcosa che ricorda un incubo ossessivo: segnala un pessimismo esistenziale, forse il male di vivere già conosciuto da altri poeti.
Questi versi sono i più insoliti e personali di Iezzi, sono frasi che paiono contenere un segreto o un enigma: “Io non so se riuscirò a portare la macchina, ma la macchina deve portare me”.
Quindi questo enigma poi supera il significato delle parole e diventa solo desiderio di esprimere emozioni, ma anche paure e turbamenti: “Rido immersa nelle carte, che non sono da gioco. Rido nella macchina, che non è una giostra, rido a tavola e sono a dieta...”
Brava è nel descrivere le situazioni e le emozioni, sempre viste in modo personale, quasi interiore: “L'applauso irrompe come una pioggia in primavera e poi, dolcemente riprende quella musica soave e melodica....”
Anche l'amore ha il suo peso, forse è l'amore che dà forza alla poesia di Arianna: “....e la gioia del bello e sorridi felice con quattro occhi d'azzurro splendente....”
I momenti della vita, senza pretese, ma vissuti nella loro semplice bellezza vengono ricordati: “....è uno stupendo gioco architettonico: Città Alta con i suoi tetti ricoperti di neve.....Una grossa stella ovattata e i rami scheletrici di un albero mi dicono che esisto....”
Non manca il desiderio di lealtà e di schiettezza in un mondo spesso falso: “Gli autentici ballano in armonia con il loro amore....la vera noia della vita intrisa di falsi divertimenti...”
Pare quindi che ci siano momenti belli e veri, per la poetessa, immersi un un mondo intrigante e bugiardo.
Infatti fa terminare la sua raccolta poetica con la poesia di suo figlio Alessandro di nove anni: “L'altro ieri si faceva il baratto...Oggi i soldi hanno il potere....Domani pochi avranno tutto. Dopodomani più niente. Nel mondo”.
Arianna Iezzi ancora crede nel sole e nelle cose belle, ma odia l'avidità umana che rende sterile tutto.
Per la poetessa l'ingordigia è la causa di tutti i mali, della perdita dell'innocenza umana, da una dimensione magica e poetica a quella tetra, arida di un'esistenza quotidiano e banale senza futuro.
Arduino Rossi