L’Ordine dei giornalisti prende provvedimenti contro Massimo D’Alema e richiama Minzolini del Tg1.
Ora D’Alema dovrà rispondere dei suo insulti durante la trasmissione Ballarò, il 4 maggio scorso»: “Vada a farsi fottere. Lei è un bugiardo e un mascalzone. Pagato per fare il difensore d’ufficio del governo. Le daranno un premio, le manderanno qualche signorina...”.
Alessandro Sallusti, vicedirettore de Il Giornale, offeso da tali termini rispose: “Le signorine le usavano i suoi uomini in Puglia per corrompere”.
A quel punto il giornalista aveva ribattuto: «Le signorine le usavano i suoi uomini in Puglia per corrompere».
D’Alema non perdona e non perdonò: “No, le signorine andavano dal suo presidente del Consiglio e datore di lavoro”.
I provvedimenti per i modi non troppo cortesi di Massimo lasciano un po’ perplessi. Sono affari loro, di D’Alema e di Sallusti, in tribunale, con querela e contro querela, risarcimento di danni e altro.
Perché un Ordine professionale deve entrare in questioni simili?
Non sono ragazzini richiamati dal preside perché maleducati?
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