20 mag 2010

18/5 Berlusconi e le intercettazioni che non si devono fare (Arduino Rossi)





La Commissione Giustizia del Senato ha dato il via alla legge sulle intercettazioni con le relative condanne penali e pecuniari per cronisti, talpe ed editori: gli editori potrebbero avere un'ammenda sino a 464mila euro.
I giornalisti potrebbero avere una pene sino a due mesi di carcere e un'ammenda di 10.000 euro.
Le intercettazioni pubblicate potrebbero “costare” dai 4mila ai 20mila euro ai giornalisti, che dovrebbero essere sospesi dalla professione provvisoriamente.
Le talpe nelle istituzioni, che forniranno documenti coperti da segreto, dovrebbero ricevere la bella condanna da uno a 5 anni di prigione.
Le pene sono pesanti e in un epoca dove le rapine per strada, nelle case aumentano sempre più, si vede che qualcuno nel palazzo ha altre preoccupazioni, diverse dai cittadini comuni: a noi non interessa, quasi mai, che svelino cosa diciamo, cosa pensiamo o i nostri segreti, che sono sempre cosucce da niente.
Invece nel palazzo del potere i segreti ci sono ed è meglio non farli sapere, perché i signori e i signorotti potrebbero essere....smascherati.