18 mag 2010

18/5 Michele Santoro e Rai News 24 (Arduino Rossi)



Non credo nel giornalismo televisivo indipendente, ma almeno Michele Santoro era una voce contro un modo di fare giornalismo molto addomesticato.
Un fatto è certo, o meglio io continuo a esserne sicuro: Internet non è censurabile, lo si può limitare, si può intimorire chi osa contrastare il parere dei principi, ma mai sarà totalmente limitato, anche nelle peggiori tirannie.
Però Internet nel nostro Paese è sempre più uno strumento ancora per pochi, non tanto per il flusso di persone che le usano, ma per lo sfruttamento al minimo di questo strumento.
Potrebbe essere un mezzo per dare lavoro a molti, aiutare gli studi e la ricerca scientifica, i commerci, il turismo, ma in troppi non ne comprendono la portata e il peso.
Sono convinto che Internet, come qualcuno ha affermato, sia la seconda scoperta più importante per l'uomo dopo il fuoco: la maledizione della torre di Babele non c'è più, i popoli possono comunicare, nonostante le diverse lingue parlate.
Le culture del pianeta si possono finalmente confrontare, scambiare idee e scontrarsi, pure odiarsi, ma sempre verbalmente e virtualmente.
Così l'impero della televisione, che dominava sino a ieri le telecomunicazioni oggi è finito, per fortuna: ora le idee possono circolare e credo proprio che sarà impossibile a chiunque mettere in prigione i giornalisti, perché esprimono pensieri differenti da quelle del Principe dominante.