
Le raccomandazioni hanno uno scopo preciso: si sacrifica la professionalità, la capacità, l’onestà, l’intelligenza, per preferire la fedeltà: i raccomandati sono come cani bravi e buoni, ubbidienti e fedeli.
Mai morsicano la mano del padrone, sanno leccare i sederi giusti e si accontentano del cibo che finisce nella loro ciotola, senza mai pretendere ciò che mangia il padrone: sono le persone giuste per i gangli dell’amministrazione pubblica, ma pure privata, in certe grandi aziende.