L’economia italiana si riprenderà quando il popolo ritroverà lo spirito dei suoi avi: quello di saper rimboccarsi le maniche, o meglio quello di accettare qualsiasi lavoro, perché il lavoro non disonora mai chi lo svolge, ma è la mancanza di lavoro che degrada le persone.
Lo spirito nuovo e antico di chi vede solo i risultati sta alla base dello sviluppo economico: siamo un popolo di dottori, ragionieri con il complesso di superiorità ci sta conducendo fuori strada, fuori mercato.