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Berlusconi vuole la scuola privata, contro la scuola pubblica, piena di comunisti cattivi, nemici della famiglia: la sua predica poteva evitarla, ma ce la fatta, anche se quel pubblico proprio non doveva arrivare.
Poi la scuola pubblica è un bene nazionale fondamentale, un bene per il futuro del Paese: spesso non funziona, ha molte lacune, ma è l'unica che abbiamo, aperta a tutti, utile a tutti, anche a chi proprio i soldi non li ha.
E' l'esempio della democrazia scolastica: c'è qualche insegnante che non fa il suo dovere, ma non sono i soliti comunisti, spesso sono i soliti classisti, i soliti tromboni pieni di retorica e di pregiudizi: sono loro la rovina della scuola e non quei quattro ultimi nostalgici.
La famiglia è spesso umiliata, ma non solo nella scuola, ma questo in tutta la società e non sono i comunisti, ma i piccolo borghesi snob, che hanno superato la tradizione familiare italiana: costoro preferiscono le escort.
