19 apr 2011

Libertà internet google chrome facebook



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La polemica con la nota giornalista, di Rai 3, contro Google e Facebook ha lasciato degli strasciti: c’è la questione della privacy, violata, a sentire la cara Milena Gabanelli, solo da Google e Facebook.
Poi si è parlato pure di un’altra questione: i filtri di Google e di Facebook, mostrando alla signora Maria, che si è voluto vedere la bella trasmissione su internet senza capire un cazzo, scoprendo quanto sia pericoloso quel misterioso strumento che si chiama computer, che gli potrebbe esplodergli in mano.
In Internet la privacy non esiste, ma non è per colpa di Google e altri: loro cercano solo di raccogliere dati anonimi per ricerche di mercato, poi stanno bene attenti a far firmare gli interessati per poter utilizzare ed elaborare i loro dati, senza violare la normativa.
Invece in tanti estraggono dati personali, spesso sensibili, come appartenenza religiosa, idee politiche ed altro, perché Internet lo permette: si cercano notizie sulla salute delle persone per quelle banche dati tanto utili alle società per la ricerca del personale.
Poi abbiamo i gruppi politici, dilettanti a lo sbaraglio, facilmente identificabili, che schedano chi non la pensa come loro, per quel giorno fatidico, il giorno della rivoluzione che non arriverà mai.
I minchioni però potrebbero essere pericolosi per il terrorismo futuro, quello interno, quello politico.
Il vero attacco della signora giornalista Gabanelli è un altro: i politici stanno perdendo il contatto con i loro elettori, poi i giornalisti di partito sono spesso degli incapaci e non capiscono nulla di motori di ricerca.
Vedersi superati da semplici blog, a gestione …. famigliare, li manda su tutte le furie, per questo motivo si inventano una censura su internet: i ragazzini non sanno perdere, ma Google è onesto, leale e se ne infischia se si parla di Pd, di Pdl o altro.
Non è a servizio di Berlusconi, anzi, avrebbe tutti gli interessi a contrastarlo, perché la politica del Cavaliere non è, per motivi di competizione con le televisioni, a favore di Internet.
Il dramma per i giornalisti vecchio stile e dei politici sta nel fatto di non avere compreso cosa sia questo sistema di informazione: è in corso una rivoluzione planetaria, ma non lo capiscono.