21 apr 2011

Oggi Bigotti, cristiani perseguitati, ignoranza e razzismo



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Quando difendevo le vittime delle persecuzioni anticristiane mi sono giunti dei commenti terrificanti: il più assurdo e sintomatico fu quello di un tizio che accusava il cristianesimo, 2mila anni di storia europea e mondiale, di bigotteria (forse intendeva bigiotteria perché aveva le idee un po’ confuse).
Secondo lui i cristiani avevano perseguitato …. tutto e tutti, compreso suo nonno: per lui era giusto che i cristiani fossero offesi e di fatto bruciati vivi in India, perché erano bigotti.
Cosa significasse per lui esattamente non si capiva: bigotti sono noti per la loro esagerata e meticolosa religiosità, molto formale e ipocrita.
Wikipedia scirve: “Si deve notare che in alcuni testi del XVI secolo, il termine cagot e i suoi equivalenti sono utilizzati come sinonimi di lebbroso. Fino alla metà del XX secolo, cagot, impiegato come un insulto, significava anche idiota del villaggio, bigotto o gozzuto”. 
Quindi si insulta con il termine bigotto si fa del razzismo, contro gli emarginati: questo non è casuale e la cultura razzista non evolve nel tempo.
Tutti i cristiani sono bigotti?
2mila anni di storia cristiana possono essere definiti così?
Il papa Alessandro VI, papa Borgia, è paragonabile a Giovanni XXIII?
Il grande inquisitore spagnolo era simile a San Francesco?
Non c’è dubbio, dietro tutto questo blaterale, da bar sport, c’è molta ignoranza, tanta stupidità e parecchia cattiveria: il povero indiano bruciato vivo voleva vivere la sua fede ed essere libero dalle caste.
I comunisti del bar sport invece lo vogliono morto, o schiavo perché è un …. bigotto: parola che non ne comprendono neppure il senso corretto, ma la usano come un insulto generico e generalizzato, come giudeo contro gli ebrei, come negro per i razzisti.