Calcolando
che un lavoratore, che inizia a 20 anni a lavorare e termina a 68,
verserà circa 336 euro alle casse dell’Inps o dell’Inpdap
(7x48): solo di capitale versato dovrebbe ricevere una pensione di
circa 25mila euro all’anno, in 13 anni di vita, fatto che non
avverrà, sia per le tasse, sia per misteriosi fattori … contabili.
Ora
se il dipendente avesse investito tale somma in titoli di Stato, al
momento della pensione riceverebbe un vitalizio di circa 40mila euro,
senza toccare il capitale che rimarrebbe agli eredi: infatti si può
affermare che i 336mila euro versati in 48 anni so sarebbero
trasformati in un capitale più che doppio se maturati e reinvestiti
come titoli di Stato, oggi il … pensionato riceverebbe poi il 6% di
questo capitale, che ipotizziamo attorno ai 650mila euro.
Invece
i pensionati nazionali sono alla fame e lo saranno sempre più: chi
invece ha lavorato in nero e si è creato un suo gruzzolo in banca,
appunto facciamo il caso di capitali investiti in sicuri, sempre
sicuri, titoli di Stato, oggi vive da ricco: è legittimo affermare
che a pagare sono stati gli onesti, i rispettosi della legge, ancora
una volta.
Questo
sistema previdenziale è …. quasi un istigazione a non rispettare
le leggi (un istigazione a … delinquere).
Forse
la riforma dovrebbe essere fatta non sulle pensioni, ma nella classe
politica, ovvero gli eredi della prima e della seconda Repubblica
ci hanno …... rovinato o quasi: è ora che qualcosa cambi, non
nelle ideologie, ma nel modo di agire.