Quindi
con gioia, la gioia di chi ci governa, i lavoratori se ne andranno in
pensione dopo i 63 anni e non prima: le classi che stanno compiendo i
55 anni, 56 anni ora, finiranno penalizzate: saranno costrette a
lavorare sino a 62, 63 anni, con in contributivo, ovvero con una
pensione da fame dopo.
La
notizia vera è che questi … fregati, che lavoreranno 48 anni per
avere diritto a una pensione minima, sono …. udite, udite,
fortunati: costoro avranno un lavoro e non moriranno di fame, mentre
coloro che il lavoro lo perderanno saranno dei disperati.
Un
sessantenne come potrà trovare lavoro se lo perderà poco prima
della fatidica pensione?
Il
furto, perché di furto si tratta, sta tutto nel fatto che i soldi
spesi da un lavoratore in contributi pensionistici, lo avrebbero reso
indipendente da anni, se gestiti e investiti anche in titoli di
Stato.
