Le
pensioni subiranno un grande taglio, non tanto nell’età
obbligatoria, ma con il metodo contributivo, che forse diverrà
obbligatorio per tutti, contro il retributivo, che riguarda una
minoranza di persone, quelle che hanno almeno 34, 35 anni di
anzianità lavorativa oggi.
Quindi
converrà andare in pensione molto tardi, dopo i 65 anni, sino a
68/70 anni per avere una pensione decente, si dice che toglieranno
tutti i vantaggi contributivi, compresi quelli dei deputati e dei
senatori, i più avvantaggiati: quindi sarà una giustizia a ribasso
e in molti, dopo la pensione, si daranno da fare per avere qualche
soldo in più.
Tutto
quadra per l’economia, ma non per le esistenze di tantissime
persone.