Cgil,
Cisl, Uil non muovono un dito eppure i lavoratori stanno per subire
il furto del secolo, o forse del millennio: i soldi versati nella
pensione saranno derubati in modo vergognoso, senza pudore, senza
alternativa, per il bene della Patria italiana.
Dopo
i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità costoro, in accordo con i
padroni, oggi chiamati imprenditori, con la casta dei politicanti si
prendono gran parte di questo denaro, anzi se lo sono già preso, già
speso.
Dove
sono finiti i denari delle pensioni dei lavoratori?
A
finanziare assistenza pubblica spesso insensata, per comprare un po’
di voti.
Così
altri denari, da usare per i veri invalidi, terminavano nelle mani
dei faccendieri e dei corrotti.
Ci
stanno derubando del nostro futuro, sia dei pensionati che dei
giovani, ma i sindacati, ammanicati con la politica, se ne fregano,
anzi appoggeranno i “necessari sacrifici” che i lavoratori
dovranno fare, in pratica ce lo appoggiano.
Sì,
metteranno un po’ di vaselina per non farci sentire il dolore
atroce.
Ora
basta, chi è tesserato scriva alle tre confederazioni sindacali e
chieda che facciano il loro dovere, perché la matematica non è
un’opinione: il contributo medio che un lavoratore, valutato al
prezzo attuale reale senza l’inflazione, è di 7mila euro all’anno.
7mila
per 40 dà 280mila euro, che a sua volta dovrebbe almeno essere
raddoppiato se questi soldi fossero stati investiti in titoli di
Stato, quindi dopo 40 di lavoro uno dovrebbe avere circa 560mila
euro.