Intanto
l'attesa per le decisioni sulle pensioni si sta facendo pesante e in
troppi sono preoccupati, quasi disperati, sicuramente angosciati: si
sostiene che non basteranno più 40 anni di lavoro per andarsene in
pensione, inoltre si dovrà andare con il contributivo per tutti, con
penalità per chi se ne andrà prima dei 66 anni.
In
pratica tantissimi lavoratori, per il lavoro che svolgono
particolarmente pesante, per le condizioni di salute, se ne andranno
in pensione con un assegno da fame, dopo aver lavorato anche 48 anni
se hanno iniziato disgraziatamente a 15 anni.
Come
si può capire, costoro difficilmente riavranno il denaro versato con
i contributi nella loro vita da pensionato, specialmente se il suo
assegno sarà ridotto con tutte le penalità indicate e proposte dal
governo Monti.
Questi
provvedimenti dubito che saranno sufficienti a rendere felice il
mercato finanziario internazionale: ci vuole di più molto di più ed
esattamente serve lo sviluppo che non si vede e non si capisce da
dove dovrebbe uscire in questa fase di recessione.