Vedremo
pure la fuga di molti, se non la maggior parte degli extracomunitari,
che sono da noi per il cambio favorevole, ovvero per il fatto che i
loro risparmi, inviati a casa loro, costituiscono un autentico
patrimonio, cambiando i soldi in euro in valuta che è quasi carta
straccia.
Ora
la nostra liretta, se tornasse, varrebbe molto poco e non converrà
arrivare, restare in Italia per poi tornare a casa, o mandare ai
famigliari rimasti in Patria, gruzzoli che conteranno quasi quanto le
loro valute.
Tornerebbe
l'inflazione e … a sorpresa, converrà esportare, per il cambio
favorevole, ma le importazioni saranno troppo care.
Il
turismo sarà conveniente, ma tutti questi pochi vantaggi saranno
contraddetti dalla sfiducia che la finanza mondiale avrà per
l'Italia: i capitali fuggiranno all'estero, mentre nessuno investirà
in Italia.
Poi
ci sarà il dramma della spesa pubblica che si dovrà pagare in
decenni e la lasceremo in eredità ai nostri nipoti: per
riconquistare la fiducia verso i mercati quindi converrà pagare
tutto o quasi del debito pubblico, però cercando di essere decisi.
L'alternativa
sarà l'impossibilità di acquisto del servizio sanitario nazionale
di beni utili alle cure, se non con denaro in contante, in dollari o
in euro ancora, che sarà una moneta straniera a quel punto.