26 nov 2011

WWF: “IL RISCHIO SI CONOSCE,OCCORRE APPLICARE LE REGOLE, INFORMARE E PREVENIRE”


ALLUVIONE NEL MESSINESE

WWF: “IL RISCHIO SI CONOSCE,OCCORRE APPLICARE LE REGOLE, INFORMARE E PREVENIRE”
In Sicilia almeno 206 comuni su 272 hanno aree a potenziale rischioidrogeologico, 

sono dati noti dal 2003 



Ancora piogge violente, ancorafrane e purtroppo ancora delle vittime. L’Italia si sta letteralmente sgretolandosono i nostri piedi con una tragica continuità da nord a sud. Una trentina divittime in poche settimane, piani di prevenzione assenti o non applicati, casecostruite su frane o nei fiumi senza che i proprietari siano consapevoli delrischio. Eppure le Amministrazionicomunali, le Province, le Regioni, lo Stato sanno perfettamente quale sia illivello di rischio nel proprio territorio ricorda il WWF Italia. 

A seguito della legge sulladifesa del suolo, 183/89, poi integrata e modificata dal Dlgs. 152/06, sonostati redatti dalle Autorità di bacino i Piani di Assetto idrogeologico apartire dal 2001 (il primo quello del bacino del Po nell’agosto 2001)  che identificavano il rischio idrogeologicoper ogni comune e ogni amministrazione comunale è stata specificatamenteinformata dei risultati con richiesta di adeguare i propri strumentiurbanistici. Fin dal 2003 si sa che inSicilia almeno 206 comuni su 272 hanno aree a potenziale rischio idrogeologico(fonte ISPRA) per cui il tempo, per definire piani di emergenza e almenoper evitare o ridurre le vittime, c’era. A  Giampilieri i messinesicoinvolti nelle tragiche frane e alluvioni di due anni fa ancora aspettano granparte dei finanziamenti. 



Il WWF rinnova leproprie richieste anche al nuovo Governo per:

-         unintervento urgente e straordinario affinché si applichino le direttive europeesulle acque (2000/60/CE) e sul rischio alluvionale 2007/60/CE). Per farquesto devono essere istituite le Autorità di distretto nazionale previste findal 2006 (Dlgs.152/2006) che devono provvedere alla redazione ed applicazione,ad esempio, ai “Piani di gestione delle alluvioni”.

-         Uncontrollo della presenza di Piani di protezione civile nei Comuni, conparticolar riferimento alle zone a più alto rischio ed intervenga con potericommissariali laddove questi non siano presenti o non siano stati applicati;

-         Avviare  una grande e diffusa azione di informazionepresso i comuni e i cittadini per promuovere la conoscenza del rischio nelproprio territorio e informi sui comportamenti necessari durante alluvioni,frane ed altri dissesti. Sarebbe importante un sito internet dove ognicittadino, inserendo l’indirizzo di casa propria, possa immediatamente efacilmente venire a conoscenza del grado di rischio e delle caratteristiche delterritorio dove vive

-         Avviareun piano di manutenzione del territorio che consenta di agire soprattuttoladdove il rischio si forma e promuova una vasta azione di rinaturazionesoprattutto dei terreni collinari e montani.

-         Blocchiqualsiasi forma di condono per case ed edifici in modo categorico per learee con rischio idrogeologico anche basso.


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