26 nov 2011

WWF SULL’UTILLIZZO DI OLIO DI PALMA:


 “PALMOILSCORECARDS”

LE PAGELLE WWF SULL’UTILLIZZO DI OLIO DI PALMA:

SU 130 IMPRESE SOLO IL 50% USAOLIO DI PALMA SOSTENIBILE



Lo sviluppo di un mercatoresponsabile dipende dalla trasparenza e completezza dei dati



TUTTE LESCORECARDS SCARICABILI QUI: www.panda.org/palmoilscorecard/2011



Il WWF hapresentato oggi, nel corso della nona Tavola Rotonda sull'olio di palmasostenibile a Kota Kinabalu, in Malesia, le pagelle globali sull’utilizzo di oliodi palma sostenibile, alternativa responsabile, e già applicata da alcuneaziende in Europa, Australia e Giappone, alle tradizionali piantagioni di oliodi palma che rappresentano una delle maggiori minacce per la conservazionedelle ultime foreste tropicali e della loro biodiversità. 


"Non è mai stato così facile per leaziende scegliere un consumo responsabile di olio di palma", dichiaraAdam Harrison, Senior Policy Officer di WWF UK e rappresentante del WWF presso laTavola Rotonda sull'olio di palma sostenibile (RSPO). "Ci sono molteopzioni disponibili per tutte le società che scelgono di acquistare olio dipalma certificato e sostenibile. Eppure le Palm Oil Buyers’ Scorecard del WWFmostrano che solo la metà dell'olio dipalma oggi utilizzato dalle società valutate è sostenibile. È quindievidente che prevalgono ancora logiche economiche e di profitto facile, chespingono una buona parte dei produttori e rivenditori a non mantenere l’impegnodi utilizzare il 100% di olio di palma sostenibile, mentre molti altri nonhanno nemmeno avviato una pratica di corretto approvvigionamento".



L'approvvigionamentodi olio di palma certificato proveniente da piantagioni controllate è cresciutosensibilmente rispetto ai dati 2009, ed è attualmentepari a 5 milioni di tonnellate, rappresentando il 10 per cento della produzionemondiale di olio di palma. Ma ancora oggi, come nel 2009, solo la metà dell'olio di palma sostenibileprodotto viene effettivamente venduto. 



Le Palm Oil Buyers’Scorecard WWF 2011 - un aggiornamento del report pubblicato la prima volta nel2009 - coinvolgono oltre 130 produttorie distributori illustrando il loro impegno futuro e l’utilizzo attuale diolio di palma certificato, secondo gli standard internazionalmente riconosciutidella RSPO.



Secondo i datiWWF, la maggior parte delle aziende valutate  nel 2009 e nel 2011 hacompiuto significativi passi avanti nell’utilizzo di olio di palma sostenibile,dimostrando che si tratta di un’alternativa sempre più diffusa. Inoltre, 87 delle 132 aziende coinvolte si sonoimpegnate  ad approvvigionarsi per il 100% di olio di palma concertificazione RSPO entro il 2015 se non prima. Ma a oggi, quasi la metà dei distributori (17 su 43) epiù di un quinto dei produttori (15 su 89) hanno totalizzato un punteggio moltobasso rispetto alle responsabilità assunte per l'impatto del loroapprovvigionamento di olio di palma. E’ quindi più che mai urgente accelerare tali processi dando una svoltaincisiva al mercato, accrescendo l’impegno di tutti per una maggioreresponsabilità negli acquisti e arrestando i violenti processi dideforestazione in corso.





A livellointernazionale hanno raggiunto i punteggi più alti sull’utilizzo di olio dipalma sostenibile imprese come Unilever,IKEA, Tesco, Findus, L'Oréal o Body Shop, dimostrando che per le aziende assumere un impegnosignificativo è possibile, indipendentemente dalla quantità di prodotto cheutilizzano.



Anche l’Italia è un mercato importante nelconsumo di olio di palma e i dati evidenziati dal nuovo rapporto indicano lanecessità di un maggior impegno da parte delle nostre imprese nazionali el’urgenza di accelerare una pratica di corretto approvvigionamento. 



“Acquistaresolo prodotti certificati e ritenuti sostenibili è una scelta obbligata”,dichiara Massimiliano Rocco,Responsabile Foreste del WWF Italia “èun impegno irrinunciabile e improcrastinabile che l’industria privata deveassumere per contribuire ad arrestare la deforestazione delle ultimeforeste tropicali del nostro pianeta, da quelle dell’Indonesia al Bacino delCongo, di cui si continuano a perdere milioni di ettari ogni anno”. 



In generale,il dato più critico, a livello globale così come in Italia, è rappresentato dalla incompletezzadei dati forniti dalle aziende in merito ai volumi di olio di palmautilizzati, un dato che non solo implica un forte disincentivo per i produttoria procedere con ulteriori certificazioni, ma impedisce l’analisi del mercato necessaria all’elaborazione di strategieefficaci per l’approvvigionamento di olio di palma sostenibile. 


"Il WWF chiede a tutte le aziende del mercato, e per l’Italia inparticolare a Ferrero e Barilla che hanno scelto di aderire aquesto processo di valutazione globale, di rafforzare il percorso intrapresoper migliorare le proprie performance dando anche un segnale di attivazione sultema della trasparenza", ha commentato Rocco del WWF Italia. "Se chiediamo ai coltivatori di agirecon responsabilità, è necessario che le aziende che acquistano olio di palmadichiarino chiaramente le quantità di prodotto che utilizzano e utilizzerannoin futuro. Solo così sarà possibile orientare il mercato dell’olio di palmaverso la sostenibilità."


WWF ha dedicato gran parte del lavoro di valutazione a Europa, Australia e Giappone,in quanto rappresentano i mercati più rilevanti per l'olio di palmasostenibile. Tuttavia il WWF riconosce che in altri paesi giocano un ruolochiave: tra questi Cina e India, che insieme rappresentano il 27 per cento delmercato globale dell'olio di palma, Indonesia e Malesia, dove si produce lamaggior parte dell’olio di palma, e gli Stati Uniti, dove risiedono molteaziende la cui azione in questo campo ha un impatto globale importante.



LE RACCOMANDAZIONI DEL WWF PER IMPRESE ECONSUMATORI
Le aziende dovrebbero:

1. Aderire alla RSPO (Roundtable onSustainable Palm Oil) come membri attivi
2. Impegnarsi ad approvvigionarsi del 100% di olio di palma certificato RSPOentro il 2015 
3. Essere trasparenti sul loro uso di olio di palma
4. Iniziare a utilizzare olio di palma sostenibile certificato 
5. Investire nelle catene di fornitura tracciabile di certificazione dell'oliodi palma sostenibile
6. Per i rivenditori, andare oltre agli impegni che riguardano il proprio brand
7. Contribuire a una sensibilizzazione globale in merito al olio di palmasostenibile e alla RSPO


I consumatori possono:

1. Acquistare da aziende che hannoassunto l’impegno di acquistare olio di palma  (applicazioni mobilehttp://bit.ly/tvMstr)
2. Cercare il marchio RSPO sui prodotti
3. Chiedere ai rivenditori i prodotti con olio di palma certificato 

4. Chiedere ai produttori dei prodottiche utilizzano di approvvigionarsi di olio di palma sostenibile
5. Contattare il WWF per scoprire altri modi si può sostenere questo lavoro