Il
PD, l'Udc e il Pdl, forti degli aiuti dati dalla stampa e dalla
magistratura si preparano a presentare il conto agli italiani,
riproponendo il finanziamento pubblico dei partiti come strumento
utile a contrastare la corruzione.
La
corruzione, mi piace ricordare il fatto, ci costa 62 miliardi di euro
all'anno, che sommati agli interessi pagati in titoli di Stato, i
cattiva gestione della cosa pubblica, comporta un danno non
indifferente al Paese, di almeno 100 miliardi di euro.
Il
finanziamento pubblico dei partiti sta scaldando il periodo
primaverile, con dichiarazioni in coro, contro la volontà popolare
esasperata e nemica dei partiti, che pretende il suo mantenimento.
Il
guaio è tutto questo: i partiti sono impopolari, tanto impopolari,
quindi è giusto parlare una certa sconfitta nel futuro referendum,
che forse sarà bloccato, forse sarà ancora aggirato, ma certamente
gli italiani si allontaneranno dai partiti e la loro fine è sempre
più vicina, grazie a Dio.