Associazione Popolo Sovrano
spina dorsale sul Colle
MONTI FOR PRESIDENT e non solo
Anche "Popolo Sovrano" ha in mente alcuni candidati al Quirinale.
Il primo italiano meritevole del ruolo è senz'altro Mario Monti. Ha messo il suo prestigio internazionale al servizio del paese, per l'opera di salvataggio dalle disastrose condizioni finanziarie toccate nell'autunno 2011 per colpa della sfiducia che la finanza internazionale nutriva nei confronti dell'operato del governo in carica. I soliti idioti sono andati in giro dicendo che chiunque sarebbe stato capace di salvare l'Italia mettendo tasse. Perchè allora non lo ha fatto (il pur ottimo) Tremonti? per la semplice ragione che il governo Berlusconi avrebbe dovuto prendere misure impopolarissime e tutti sappiamo bene quanto Berlusconi abbia bisogno di essere èpopolare, per catturare il consenso necessario a ricattare la magistratura. Altro che complotto internazionale... Berlusconi è scappato in assoluto silenzio per lasciare ad un altro l'improcrastinabile lavoro sporco che sarebbe toccato a lui.
Per questo merito, per aver sacrificato le sue notevoli carte presidenziali pur di salvare il Paese, Monti merita la prima candidatura. Ma non solo. Sempre per servire il Paese ha rinunciato, su richiesta dal Presidente della Repubblica, anche alla Presidenza del Senato. In sintesi, il povero Monti si è sobbarcato l'antipatia di tutta Italia, sopportando persino l'ignobile accusa proprio di coloro - il solito Berusconi - che lo avevano sostenuto nell'impopolarissima tassazione... . Se l'Italia non sa apprezzare e valorizzare persone come Monti, giustifica e merita lo sfacelo in cui sta scivolando.
Sulla stessa onda valutativa, il secondo personaggio che vorremmo al Colle è il Mario Segni. E non perchè rampollo di un altro presidente, ma perchè negli anni Novanta anche lui rinunciò alla Presidenza del Consiglio per non farsi ricattare dal solito Berlusconi, che voleva fagli fare quello che oggi fà l'incommentabile Angelino Alfano. In quegli anni Segni, ricordiamolo, era il politico più gradito d'Italia. Anche di quella onorevolissima rinuncia dovremmo ricordarci.
Non possiamo non ricordare il magistrato Giancarlo Caselli, per aver subìto la persecuzione del solito Berlusconi, quando ci fu da nominare il capo dell'Antimafia.
Infine non va dimenticato dimentico il valoroso Peppino Pisanu, il quale, ministro degli Interni in un governo Berlusconi, per aver detto no a Berlusconi che lo aveva "convocato" fuori dal Ministero mentre era nel pieno dello spoglio elettorale, per ragioni mai chiarite... Da allora PIsanu è caduto in disgrazia.
Tutti e solo quelli che hanno sul campo dimostrato di avere spina dorsale e senso dello Stato, meritano stima e riconoscenza dagli italiani.
Fausto Carratu'